Provincia, Pd e Azione: «Un tradimento, smentiti gli impegni assunti»

Nel centrosinistra si inizia ad apparecchiare un’opposizione durissima, con il Pd che vede Fabio Capra in pole nel ruolo di capogruppo
La sede del Pd a Brescia - © www.giornaledibrescia.it
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Se per il presidente Emanuele Moraschini quella di ieri è stata la giornata più lunga per dare finalmente forma al governo della Provincia, per Michele Zanardi (Pd) e Marco Garza (Azione) è stata decisamente quella più amara. Soprattutto perché si sono sentiti presi per i fondelli, dopo settimane di colloqui e telefonate trascorse sul filo del rasoio, a gestire gli stracci che volavano nel centrosinistra.

E a restare, più di tutto, è una domanda: se il naufragio definitivo delle larghe intese si era consumato con lo strappo della lista Bene comune e con la raccolta firme dei 400, allora come mai il presidente non ha affidato le deleghe e non ha avviato il governo di centrodestra nei dieci giorni successivi?

Verso una dura opposizione

Nel centrosinistra, mentre chi era per il «no» al governissimo prepara un sonoro «ve l’avevamo detto», si inizia ad apparecchiare così un’opposizione durissima con il Pd che vede Fabio Capra in pole nel ruolo di capogruppo. Zanardi e Garza, intanto, respingono al mittente la ricostruzione della maggioranza: «Fin dall’inizio, con senso di responsabilità, abbiamo garantito la disponibilità a valutare le condizioni per assicurare il più ampio sostegno possibile al presidente Moraschini, eletto due anni fa con i voti di tutti sulla base di un accordo istituzionale. È stato lo stesso presidente – rimarcano – a richiedere con forza questo sostegno, con l’intento di replicare la larga coalizione che lo aveva portato alla guida della Provincia come presidente di tutti. Dopo quattro mesi di stallo, abbiamo ricevuto la sua proposta: sostenere una soluzione che prevedesse la nomina di due vicepresidenti senza deleghe. Tale proposta è stata avallata dalle Direzioni, a condizione che si definisse una chiara cornice programmatica».

Governo al centrodestra

E così si arriva a ieri: «Moraschini ha deciso di proseguire con il centrodestra. Una scelta che smentisce gli impegni assunti e rappresenta un tradimento del mandato con cui è stato eletto all’unanimità. Questa decisione – prosegue la nota – segna una frattura evidente in una Provincia nata per essere la casa di tutti i Comuni e che, da oggi, rischia di trasformarsi in un luogo di contrapposizione politica. Dopo quattro mesi di immobilismo, la Provincia torna al punto di partenza, bloccata dalle divisioni interne al centrodestra».

Di fronte a questa situazione – assicurano Zanardi e Garza – i nostri consiglieri continueranno a lavorare con determinazione, portando avanti il mandato ricevuto. Saranno, come sempre, al fianco degli amministratori locali, per garantire che la Provincia resti un’istituzione al servizio dei territori e non ostaggio di logiche di parte».

La contrapposizione tra centrodestra e centrosinistra è iniziata. Resa dei conti (interna ed esterna) inclusa.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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