Gasparri: «Serve un calendario per le riforme da realizzare»
È stata una lunga giornata bresciana per Maurizio Gasparri, presidente dei senatori di Forza Italia, che nell’arco di poche ore ha partecipato a ben quattro incontri tra città e provincia: dalla rigenerazione urbana al tema dei centro e dei cattolici impegnati in politica. C’è stato anche il tempo per un passaggio nella sede del Giornale di Brescia accompagnato dal senatore Paroli e dal deputato Casasco. L’occasione per fare il punto su alcuni degli argomenti della politica italiana.
La giornata è segnata da nuove polemiche sulla riforma della giustizia dopo l’audio del sottosegretario Delmastro che ne critica l’impianto.
Abbiamo fatto una riunione mercoledì con i Capigruppo della maggioranza dal ministro Nordio, dove erano presenti tutti, anche del Mastro, il nostro viceministro Sisto e Ostellari, in sostanza tutti i membri di governo. In quella riunione convenuto che le priorità della riforma della giustizia sono condivise da tutta la maggioranza.
Ora Delmastro dice che l’unica cosa che lo convince è il sorteggio del Csm.
Delmastro era presente alla riunione ed era d’accordo. Poi ognuno parla: la giornata è fatta di tante cose che ravvivano la nostra vita e la rendono meno chiusa e i giornali più vivaci.
La riforma della giustizia immaginata dalla maggioranza si sviluppa su più provvedimenti. A che punto siamo?
Il centrodestra dà la priorità al disegno di legge costituzionale della separazione delle carriere e alla riforma del Consiglio superiore della Magistratura, questo perché un Csm a sorteggio dovrebbe risolvere molti problemi. Siamo inoltre tutti d’accordo nel portare avanti le norme sulla prescrizione, quelle sulle intercettazioni, sul sequestro degli smartphone e sulla geografia giudiziaria. In particolare sulle intercettazioni, la norma ora è alla Camera dopo il via libera del Senato, si prevede un limite temporale di 45 giorni a parte per i reati di mafia e terrorismo. Si tratta di una tempistica rinnovabile, ma il giudice deve giustificarlo.
Non pensa che il dibattito sulla giustizia alla fine sia difficilmente comprensibile per l’opinione pubblica?
Il tema su cui i magistrati si dovrebbero interrogare quando si fanno le classifiche di popolarità, è che negli anni sono arretrati di molte posizioni. La Magistratura è calata molto, quindi i giudici si devono fare una domanda e darsi una risposta. Scandali, polemiche e lottizzazioni hanno causato discredito.
Non sarà anche per effetto del continuo corpo a corpo proprio tra politica e magistratura?
Si diceva che era un problema perché Berlusconi voleva l’impunità. Poi si è detto per anni che noi facciamo tutta questa battaglia perché Berlusconi era un imbroglione, perché Berlusconi non pagava le tasse. Berlusconi è scomparso da quasi anni, ma il tema della giustizia domina ancora le cronache. È la conferma, quindi, che si tratta do un problema del Paese e non era il problema di Berlusconi o di Forza Italia.
Sulla politica estera mi sembra che ci siano distanze, non solo nel Pd, ma anche nel centrodestra. È d’accordo?
Forza Italia è il baricentro e ha le posizioni del Partito popolare europeo. La Meloni, mi pare che nella sostanza sia interprete di una politica di condivisione degli obiettivi europei ma al contempo ha fatto da pontiere con l’America di Trump mentre la Lega mantiene la sua posizione critica sull’Europa. Ma martedì quando in Parlamento la maggioranza ritroverà compattezza come in questi anni.
La politica estera attira gran parte dell’attenzione quindi si parla poco di riforme come il premierato e l’autonomia. A che punto siete?
Dovremmo votare a settembre del 2027, anche se qualcuno dice: «È meglio votare a giugno perché poi a settembre avvicini la legge di stabilità e il Parlamento si riunisce a ottobre». Ammettiamo quindi che si voti a giugno, vuol dire che a marzo del ’27 si smantella tutto e si fa la campagna elettorale. Quindi noi abbiamo due anni di tempo con due leggi di stabilità. Il mese di agosto oramai si interrompe 20 giorni, non di più. Ad ogni modo due estate e due leggi di stabilità. Abbiamo più o meno 700 giorni a cui sottrarre due estati e due leggi di stabilità, più i sabati e le domeniche alle manifestazioni sul territorio. In sostanza abbiamo 300 giorni di lavoro.
Mi sta dicendo che avete poco tempo?
Dobbiamo fare la lista di quello realisticamente che vogliamo fare in questi 300 giorni. Oggi ero in aereo con il ministro Calderoli e gli ho consigliato di mettere nero su bianco il calendario delle riforme e di pensare un’agenda a ritroso.
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