Una nuova consulta delle religioni? Per la Loggia è (ancora) no

Circa il 20% di chi vive in città è di origine straniera, persone che appartengono ad almeno 140 culture diverse. E, ovviamente, sono moltissime anche le religioni, a loro volta declinate secondo i paesi di origine dei vari fedeli.
Domanda: perché Brescia sia una città multietnica (e appunto multireligiosa) caratterizzata da percorsi che evitino discriminazioni e xenofobia serve un nuovo organismo di partecipazione o sono sufficienti quelli esistenti? In Loggia si è aperto il dibattito, o meglio: lo si è aperto nelle commissioni alla persona e in quella all’istruzione riunite congiuntamente.
L’estrema sintesi: per il centrodestra si dovrebbe costituire ex novo la consulta delle culture e delle religioni; per la maggioranza di centrosinistra il compito è già svolto dalla consulta della pace. Va detto che la minoranza aveva presentato una mozione in consiglio comunale, nel novembre del 2023, appunto per la costituzione della consulta delle religioni; la maggioranza aveva votato contro. C’era stato però l’impegno a ritrovarsi per vedere di trovare una strada comune. Le notizie sono quindi due: il ritrovo c’è stato, ma la strada comune appare lontana.
Il dibattito
La discussione è stata aperta da Paolo Fontana, Forza Italia: «Vogliamo aprire una discussione con tutta la città, vogliamo trovare gli strumenti migliori per rafforzare l’integrazione degli stranieri. La formula che noi proponiamo, una consulta delle culture e delle religioni, è stata attuata, con successo, a Palermo e Torino, solo per fare due esempi».
A spegnere ogni entusiasmo ci ha pensato l’assessore al Welfare, Marco Fenaroli: «Il processo di inclusione, certamente sempre migliorabile, a Brescia è attivo da tempo, abbiamo una storia di collaborazioni molto significativa, basti citare il Patto di collaborazione tra le religioni, tutt’ora in vigore». Quindi la risposta nel merito: «A mio avviso la strada migliore da perseguire è quella del potenziamento della consulta della pace, ognuno può chiedere di aderire, esiste un percorso ben preciso di verifica che garantisce l’effettiva rappresentatività di chi si presenta». Fenaroli ha infatti sottolineato che creare un nuovo organo di rappresentanza è particolarmente complicato: «Come si fa la selezione? Come si valuta se una persona è effettivamente rappresentante di un gruppo religioso?».
Massimiliano Battagliola, Civica Rolfi: «La bocciatura in consiglio mi aveva particolarmente colpito, poi però il percorso è continuato. Oggi voglio sottolineare che per me la consulta da noi proposta non è sovrapponibile a quella della pace». Roberto Omodei, Pd, pur sottolineando che «le due proposte non sono così lontane», ha però ribadito che «la consulta della pace va nel percorso anche di quanto chiesto dal centrodestra».
Alla fine, nulla di fatto, ma il dialogo tra maggioranza e opposizione continua. Forse.
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