Autonomia differenziata, è iniziata anche a Brescia la raccolta firme per il referendum

Marco Papetti
«Sì all’Italia unita libera gusta» è lo slogan della campagna, che ha riunito stamattina in piazza Loggia i rappresentanti delle realtà del comitato cittadino, con i banchetti per la raccolta delle firme sotto il portico del Monte di Pietà
Contro l'autonomia differenziata
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Ha preso avvio anche a Brescia la raccolta firme per il referendum abrogativo della legge sull’autonomia differenziata, indetta questo weekend nelle piazze di tutta Italia dal Comitato referendario nazionale, formato dai principali partiti d’opposizione (meno Azione), Cgil, Uil e varie associazioni tra cui Acli, Anpi e Legambiente. «Sì all’Italia unita libera gusta» è lo slogan della campagna, che ha riunito stamattina in piazza Loggia i rappresentanti delle realtà del comitato cittadino, con i banchetti per la raccolta delle firme sotto il portico del Monte di Pietà.

Perché il referendum

Servono almeno 500mila firme in tutta Italia entro settembre perché la Corte costituzionale si esprima sull’ammissibilità del quesito referendario per abrogare la legge presentata dal ministro per le autonomie Roberto Calderoli, approvata lo scorso 19 luglio dalla Camera dei Deputati: «Puntiamo alle 800mila firme a livello nazionale», ha detto il segretario della Cgil bresciana Francesco Bertoli.

La legge prevede che le Regioni possano chiedere allo Stato la concessione di maggiore autonomia su 23 materie, tra cui sanità, ambiente, istruzione e energia, previa determinazione dei «Livelli essenziali di prestazione» (Lep), criteri minimi dei servizi da garantire in modo uniforme sul territorio nazionale.

Chi è contrario e perché

Cittadini ai banchetti di raccolta firme - © www.giornaledibrescia.it
Cittadini ai banchetti di raccolta firme - © www.giornaledibrescia.it

Una norma che per il Comitato referendario rischia di aumentare le diseguaglianze tra e all’interno delle regioni: «Peggiorerà le condizioni del mondo del lavoro e la vita del Paese», ha spiegato Bertoli, a cui ha fatto eco il segretario della Uil di Brescia Mario Bailo: «È una legge estremamente sbagliata, che divide non solo il Nord e il Sud ma anche il Nord stesso. Addirittura si citano anche norme che vanno nei contratti collettivi nazionali: non porterà benessere economico ma l’esatto contrario». Di rischio di «grande disparità nei diritti fondamentali della persona come salute, istruzione e lavoro» ha parlato invece la neo-presidente delle Acli bresciane Stefania Romano.

Per il segretario provinciale del Partito Democratico di Brescia Michele Zanardi, «l’autonomia differenziata è una norma che non bada al benessere dei cittadini ma divide e che crea ulteriore disordine». «È stata approvata in fretta e furia per ragioni elettorali e dare un contentino alla Lega – ha aggiunto il senatore dem Alfredo Bazoli –, spaccando la maggioranza al cui interno non c’è condivisione a riguardo. Come Pd siamo a favore dell’autonomia, purché efficiente, solidale e responsabile, e nessuna di queste caratteristiche è presente in questa norma, che rischia di creare costi aggiuntivi anche per il mondo produttivo».

I rappresentanti delle realtà del comitato cittadino - © www.giornaledibrescia.it
I rappresentanti delle realtà del comitato cittadino - © www.giornaledibrescia.it

Fermi nel no alla riforma anche i circoli bresciani di Sinistra italiana: «Questo provvedimento scardina il principio di solidarietà tra le Regioni, facendo sì che chi ha di più si tenga di più e chi ha meno si arrangi», ha detto il segretario provinciale Luca Trentini. Al loro fianco i Verdi, il Movimento 5 Stelle, Più Europa e Italia Viva, che ha sottolineato con le parole di Monica Lippa le criticità tecniche della norma: «Per arrivare a un consenso su un’autonomia differenziata seria si dovrebbe passare da una legge costituzionale e risolvere a monte il problema della determinazione dei Lep».

Altri componenti del Comitato bresciano, che tornerà in piazza Loggia il 27 luglio e proseguirà la raccolta firme per le piazze della provincia e le varie feste provinciali dei suoi aderenti, il Coordinamento per l’autonomia costituzionale, Anpi, Legambiente, Partito socialista italiano e Possibile.

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