Attacco missilistico a Israele: «L’Iran ne pagherà il prezzo»

A dirlo è il premier Benjamin Netanyahu dopo il lancio di 200 razzi. Nel frattempo prosegue l’operazione di terra in Libano
Il sistema israeliano Iron Dome in azione - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
Il sistema israeliano Iron Dome in azione - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
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«L’Iran ha commesso un grave errore questa notte e ne pagherà il prezzo. Rispetteremo ciò che abbiamo stabilito, chiunque ci attacchi, noi attaccheremo». Questa la dichiarazione del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu all'attacco iraniano di ieri, quando circa 200 missili sono stati lanciati verso il territorio israeliano per vendicare il raid contro l'organizzazione libanese Hezbollah dei giorni scorsi.

Teheran dal canto suo, per voce del capo di Stato maggiore, Mohammed Bagheri, ha annunciato l'intenzione di reagire «con maggiore intensità» attaccando «tutte le infrastrutture» israeliane in caso di reazione militare di Israele. Il 90% dei missili ha raggiunto l'obiettivo, ha fatto sapere Teheran al termine del secondo attacco verso Israele pochi mesi dopo il lancio di droni esplosivi e missili ad aprile per rappresaglia verso il bombardamento del consolato iraniano a Damasco.

Secondo Israele invece la maggior parte dei missili lanciati ieri sera è stato intercettato dal sistema di difesa Iron Dome. Il Pentagono ha fatto sapere di aver lanciato a sostegno di Israele alcuni missili intercettori dalle navi americane.

In Libano

E l’attacco serale ha quasi fatto passare in secondo piano l’operazione di terra nel sud del Libano lanciata lunedì in tarda serata dall'esercito israeliano dopo 13 giorni di azioni preparatorie contro Hezbollah: dalle esplosioni dei cercapersone all'uccisione del capo del partito di Dio Nasrallah, all'eliminazione dell'intera leadership militare del gruppo sciita filoiraniano.

I commando dell'Idf si sono infiltrati nella zona infestata dai miliziani che da un anno bombardano il nord di Israele, accompagnando le operazioni con massicci tiri di artiglieria e raid aerei che in giornata hanno colpito ancora una volta il baluardo di Hezbollah a Beirut sud. Gli scontri corpo a corpo non sarebbero ancora iniziati.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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