Passione Meteo

Trentaquattro anni fa aspettavamo... la neve!

Dopo una prolungata fase stabile, è arrivato il momento di riaprire gli ombrelli: siamo nel cuore della primavera ed è del tutto normale assistere a repentini cambi di rotta
Una spruzzata di neve sui germogli primaverili
Una spruzzata di neve sui germogli primaverili
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Dopo una prolungata fase stabile, è arrivato il momento di riaprire gli ombrelli. Come annunciato dai meteorologi, negli ultimi due giorni una fitta coltre di nubi ha coperto i cieli bresciani, con precipitazioni intermittenti e accumuli modesti. Le temperature, che venerdì pomeriggio avevano addirittura sfiorato i 25 gradi, sono diminuite bruscamente: ieri pomeriggio la stazione meteorologica dell’istituto Pastori ha rilevato una massima di +14,7°C. Niente di strano: siamo a metà aprile, nel cuore della primavera, e in questo periodo dell’anno è del tutto normale assistere a repentini cambi di rotta, con l’alternanza di parentesi stabili e giornate piovose. Anche le variazioni termiche sono tutt’altro che anomale, dato che sono sempre state il “marchio di fabbrica” dei mesi primaverili.

Ecco cosa accadeva trentaquattro anni fa 

Nulla di cui stupirsi, dunque. Se volete trovare qualcosa di davvero insolito, eccovi accontentati: trentaquattro anni fa la primavera ci regalò un clamoroso colpo di scena, che entrò di diritto negli annali della meteorologia bresciana e non solo. Andiamo con ordine: il 16 aprile fu una giornata tranquilla, con cieli sereni e temperature pomeridiane vicine ai 22-23°C, ma dopo poche ore una massa d’aria fredda raggiunse il Nord Italia, favorendo un netto calo termico. Il giorno seguente il tempo peggiorò rapidamente, ma la vera sorpresa arrivò il 18 aprile, quando la neve tinse di bianco molte zone della pianura bresciana. Si trattò solo di una spolverata, a differenza di ciò che accadde in Emilia-Romagna: a Modena l’accumulo raggiunse i 10-15 centimetri. 

Il nuovo meteoquiz 

Quella del 18 aprile 1991 è tuttora ricordata come la nevicata più tardiva di tutta la nostra serie storica e difficilmente rivivremo un evento simile in futuro. Tornando all’attualità, anche nei prossimi giorni arriverà la neve, ma solo in alta montagna, come è giusto e normale che sia in questo periodo dell’anno. Minime e massime non subiranno variazioni significative e, a proposito di temperature, ecco la soluzione del meteoquiz di martedì scorso: un termometro, per garantire rilevazioni attendibili, dev’essere posto a circa 180 centimetri dal suolo ed è indispensabile che sia collocato all’interno di uno schermo solare. Per il nuovo quesito restiamo nel campo dei manuali di meteorologia e facciamo un breve viaggio tra le nuvole.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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