Nel 2022 c'è stato un deficit pluviometrico senza precedenti
Il confronto fotografico che vedete nella foto qui sopra parla chiaro: un anno fa in tutta la pianura bresciana i prati erano secchi e le foglie cadevano come in pieno autunno, ora invece la situazione è completamente diversa, grazie alle piogge che a partire dal mese di maggio hanno bagnato con generosità la pianura padana.
La siccità dell’anno scorso è stata senza precedenti: nel pluviometro dell’istituto Pastori, dal 1° gennaio al 31 dicembre 2022, sono caduti solo 519,2 millimetri. Si tratta dell’accumulo annuo più basso di tutta la nostra serie storica, iniziata nel lontano 1949. Negli ultimi sette mesi sono caduti 576 millimetri e le possibilità di raggiungere la media, se l’autunno farà il suo dovere, sono più che concrete.
Anche i dati di Mompiano ci aiutano a quantificare le differenze fra il 2022 e il 2023: l’anno scorso, nel trimestre compreso fra il 1° maggio e il 31 luglio, caddero solo 137 millimetri di pioggia, mentre quest’anno lo stesso periodo ci ha regalato ben 487 millimetri. A determinare questa enorme differenza sono i delicati equilibri che regolano la circolazione atmosferica: se l’alta pressione subtropicale africana si spinge troppo a Nord e mette radici nell’Europa centro-meridionale, le perturbazioni trovano una vera e propria barriera e non riescono a raggiungere la pianura padana, proprio come è accaduto l’anno scorso. Se invece questa ingombrante area di alta pressione lascia spazio alle correnti umide e instabili in arrivo dai quadranti occidentali, allora le piogge bagnano con generosità il Nord Italia.
Sono meccanismi complessi, che i cambiamenti climatici stanno mettendo a dura prova, ma è importante distinguere l’andamento delle temperature da quello delle precipitazioni, perché sono molto diversi tra loro. Se dal punto di vista termico il rialzo avvenuto nel corso degli ultimi decenni è innegabile, la tendenza relativa alle piogge è molto meno definita. A Brescia non stiamo assistendo a una drammatica diminuzione della piovosità, mentre le temperature sono aumentate in modo evidente, come dimostrano le anomalie degli ultimi novanta mesi, di cui abbiamo parlato qualche settimana fa.
A fine agosto, quando calerà il sipario sull’estate meteorologica, tireremo le somme, ma una cosa è certa: la siccità è ormai un lontano ricordo.
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