Meteo folle di aprile: dalla neve del 1991 ai 30 gradi sfiorati domenica scorsa

Riccardo Paroni
La parentesi di caldo anomalo è comunque agli sgoccioli: nei prossimi giorni le temperature diminuiranno con decisione. Nessuna «ondata di gelo» in arrivo, ma lo sbalzo termico non passerà inosservato
Una stazione meteorologica dotata dell'indispensabile schermo solare
Una stazione meteorologica dotata dell'indispensabile schermo solare
AA

Prima regola: quando si parla di meteorologia e climatologia, bisogna fare riferimento solo ed esclusivamente a dati attendibili, rilevati rispettando alla lettera le norme previste dall'Organizzazione Meteorologica Mondiale.

A tal proposito, sveliamo subito la soluzione dell’ultimo meteoquiz: i termometri, oltre ad essere tarati con precisione, devono essere posti all’interno di uno schermo solare esposto a Sud e collocato al sole. Si tratta di un involucro, solitamente costituito da piatti di melamina (rigorosamente bianchi), che ha il compito di proteggere il sensore dalla radiazione solare diretta, che provocherebbe una notevole sovrastima delle temperature.

Caldo quasi da record

Detto ciò, proviamo a dare un’occhiata alle massime rilevate domenica pomeriggio: in pianura i valori hanno superato i 28-29°C, con punte vicine ai 30°C nelle zone più calde della provincia. Spiccano i +29,9°C raggiunti a Chiesanuova e i +29,8°C misurati a Fornaci. Sono valori incredibilmente alti, se pensiamo che la media del periodo, per quanto riguarda le massime, è di circa 18-19°C. Non possiamo parlare di record, dato che nel pomeriggio del 9 aprile 2011 le temperature in città raggiunsero i +32,8°C, ma si è trattato comunque di un evento eccezionale e non di un semplice anticipo d’estate.

La nevicata del 18 aprile 1991

Che aprile sia un mese capace di tutto è risaputo, basta dare un’occhiata alla nostra serie storica per rendersene conto. Se nel 2011 le massime sfiorarono i 33°C, nel 1973 l’osservatorio dell’istituto Pastori rilevò una minima di -3,0°C, ma anche nel 2003 le minime scesero sottozero, con diffuse brinate e perfino qualche fiocco di neve portato dal vento.

L’evento più eclatante, per quanto riguarda i colpi di coda invernali, risale però al 18 aprile 1991, quando i bresciani si svegliarono sotto una fitta nevicata. L’accumulo fu esiguo (circa un centimetro in viale Bornata), ma si trattò comunque di un evento storico.

Tornando al presente, la parentesi di caldo anomalo è agli sgoccioli: nei prossimi giorni le temperature diminuiranno con decisione. Nessuna «ondata di gelo» in arrivo, ma lo sbalzo termico, dopo aver sfiorato i 30°C, non passerà inosservato.

Nell’attesa, ecco il nuovo quiz settimanale.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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