Passione Meteo

L'inversione termica fa sul serio e non è una buona notizia

Smog e aria fredda tendono ad accumularsi in pianura, mentre si registrano temperature sopra la media sui monti
Nebbia vista dal colle di San Giuseppe
Nebbia vista dal colle di San Giuseppe
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Cos’è l’inversione termica? Molti lettori lo sapranno già, ma se qualcuno ha ancora dei dubbi, la miglior risposta arriva dalle temperature rilevate ieri in provincia di Brescia: la stazione meteorologica installata a Cazzago San Martino ha misurato una minima di -5,0°C, mentre in cima al monte Guglielmo, ad oltre 1.800 metri di quota, la minima è stata di -0,6°C.

La spiegazione è semplice: in inverno, quando un’estesa area di alta pressione abbraccia il nord Italia, l’aria fredda tende ad accumularsi negli strati più bassi dell’atmosfera, mentre in quota scorrono correnti piuttosto miti, con temperature nettamente superiori alla media. Questo fenomeno impedisce ogni ricambio d’aria e, di conseguenza, favorisce il ristagno delle sostanze inquinanti in pianura padana. Non a caso, di fronte a questa situazione, molti meteorologi hanno parlato di «maltempo»: a bassa quota la qualità dell’aria è pessima, in montagna fa troppo caldo per il periodo, pioggia e neve rimangono un miraggio e la stabilità atmosferica può durare intere settimane.

Per il momento non si intravedono cambiamenti degni di nota, quindi i tradizionali giorni della merla trascorreranno senza novità significative: in pianura le temperature avranno un sapore invernale, mentre in quota le anomalie termiche continueranno ad essere a senso unico, ovvero con minime e massime ben al di sopra della media. Completano il quadro delle brutte notizie i +30,7°C rilevati pochi giorni fa in Spagna. Si tratta di un nuovo record europeo per quanto riguarda il mese di gennaio. Ne avremmo fatto volentieri a meno. Nell’attesa di tempi migliori, ecco la soluzione dell’ultimo meteoquiz: la calabrosa, che talvolta si può ammirare sulle nostre montagne, si forma in presenza di temperature inferiori allo zero e forte vento. Per il nuovo quesito ci rivolgiamo non solo agli amanti dei fenomeni atmosferici, ma anche ai tifosi del Brescia Calcio.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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