Passione Meteo

Ecco i numeri di un clima che cambia sempre più in fretta, anche a Brescia

Riccardo Paroni
Quasi tutti i record storici sotto il profilo del caldo sono stati stabiliti nell’ultimo ventennio
Un fulmine fotografato a Brescia - © www.giornaledibrescia.it
Un fulmine fotografato a Brescia - © www.giornaledibrescia.it
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Chi vive a Brescia almeno da qualche decennio non può non essersi accorto di quanto sia cambiato il clima della nostra città. I numeri parlano chiaro: le temperature sono in continuo aumento e il cambiamento climatico, da questo punto di vista, gioca senza dubbio un ruolo fondamentale. Gli anticicloni di matrice subtropicale africana hanno spostato verso Nord il loro raggio d’azione, provocando un aumento dell’intensità, della frequenza e della durata delle ondate di caldo anomalo. Ciò accade in ogni stagione, non solo in estate.

Quasi tutti i record storici sono stati stabiliti nell’ultimo ventennio. Il più recente è datato 23 dicembre 2023, con un picco di +20,2°C rilevato dall’osservatorio dell’istituto Pastori, ma meritano un cenno anche i +31,3°C misurati il 9 ottobre 2023, i +32,8 del 9 aprile 2011, i +37,3°C del 19 giugno 2013, i +24,0°C del 4 novembre 2004, e l’elenco potrebbe continuare.

I singoli record meritano di essere sottolineati, ma il vero problema è rappresentato dalle temperature medie, che ci permettono di avere uno sguardo d’insieme. Non a caso è da poco entrato in archivio l’inverno più caldo di tutta la serie storica dell’istituto Pastori e il mese di febbraio, in particolare, si è concluso con una media di quasi 10°C, surclassando il precedente primato. Non vi basta? Sappiate che il 2022 è stato l’anno più caldo dall’inizio delle rilevazioni, seguito a poca distanza dal 2023. I dati sono il frutto del paziente lavoro di Nicola Gelfi, responsabile dell’osservatorio cittadino, che ci conferma la tendenza ad un aumento termico sempre più accentuato: a Brescia la temperatura media annua, nel decennio 1954-1963, era di +12,98°C, mentre nel decennio 2014-2023 è stata di +14,91°C.

Se invece parliamo di piovosità e di fenomeni atmosferici violenti, i dati sono meno univoci. Nel recente passato abbiamo vissuto annate molto piovose, come il 2010 con i suoi 1.399 millimetri, ed altre ben più avare di precipitazioni, fino al caso estremo del 2022, entrato in archivio con un accumulo complessivo di soli 519 millimetri. Di certo si è modificata la distribuzione delle piogge, conferma Gelfi: «Sono aumentati i periodi, anche prolungati, di stabilità atmosferica».

La maggior invadenza delle aree di alta pressione sembra essere una spiegazione plausibile. Non trova invece conferme il presunto aumento delle grandinate, almeno per quanto riguarda la nostra città. I chicchi di grandi dimensioni caduti in varie zone della nostra provincia nell’estate 2023 sono un dato di fatto, ma in città gli ultimi decenni non hanno mostrato un incremento della frequenza di tali fenomeni. Il vento, invece, sembra essere aumentato, in particolare in occasione dei richiami caldi prefrontali, come è accaduto durante la Brescia Art Marathon del 10 marzo, quando lo Scirocco ha soffiato con violenza e l’anemometro installato sul colle Cidneo ha rilevato un picco di 113 chilometri orari.

La preoccupazione principale resta comunque legata al continuo aumento delle temperature, che negli ultimi anni, purtroppo, è andato incontro ad un’ulteriore accelerazione. Prenderne atto, anziché negare la realtà dei numeri, sarebbe già un passo avanti.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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