Passione Meteo

Alla scoperta dei microclimi bresciani

La provincia di Brescia è un affascinante mosaico di microclimi: fiumi, laghi, pianure, valli e montagne sono protagoniste di particolarità microclimatiche
Rugiada su un filo d'erba
Rugiada su un filo d'erba
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La nostra provincia, come ben sappiamo, si estende fra fiumi, laghi, pianure, valli e montagne, e ciò si traduce in un affascinante mosaico di microclimi. Il quadro è complesso e variegato: a seconda delle zone, le conche naturali favoriscono il fenomeno dell’inversione termica, la vicinanza dei laghi mitiga i rigori invernali, la presenza delle «isole di calore» urbane ostacola i cali termici notturni, e così via, in un intreccio di fattori più o meno rilevanti, che possono essere osservati e analizzati grazie alle stazioni meteorologiche presenti in città e provincia.

Anche una tranquilla mattinata autunnale, come quella di ieri, può insegnarci qualcosa, per rendersene conto basta dare un’occhiata alle minime rilevate in diverse località del Bresciano. Ecco alcuni esempi: Sabbio Chiese 0,0°C, Vestone +1,3°C, Ghedi +2,1°C, Leno +2,8°C, Roncadelle +3,9°C, Mompiano +5,1°C, Cazzago San Martino +6,1°C, Provaglio d’Iseo +8,0°C, Toscolano Maderno +8,9°C, Limone sul Garda +10,5°C. Differenze notevoli, frutto dei numerosi microclimi che caratterizzano il nostro territorio.

Alta pressione alla riscossa

A proposito di particolarità microclimatiche, l’inversione termica è stata la protagonista assoluta della prima decade di novembre: se in collina e in montagna le temperature sono state piuttosto miti, la Bassa bresciana si è invece ritrovata, in più occasioni, sotto una fitta coltre di nebbia, accompagnata da minime e massime inferiori alla media del periodo.

Non a caso, secondo i dati di Ghedi i primi dieci giorni del mese sono entrati in archivio con un’anomalia termica di -0,8°C. Colpa (o merito) dell’alta pressione, tornata alla ribalta dopo il terzo mese di ottobre più piovoso di tutta la serie storica bresciana. I pluviometri bresciani, durante la prima decade di novembre, sono rimasti inoperosi, eccezion fatta per gli accumuli, irrisori, provocati dalla rugiada. Se le previsioni a medio-lungo termine saranno confermate, nella seconda metà del mese potremo riaprire gli ombrelli, ma è troppo presto per valutare l’entità e la durata degli eventuali peggioramenti.

Il nuovo meteoquiz

Nell’attesa di capire cosa accadrà, sveliamo la soluzione dell’ultimo meteoquiz: a Brescia, il 4 novembre 1980, caddero circa 10 centimetri di neve. Per il nuovo quesito, restiamo in tema e vi chiediamo di ripensare alle temperature con cui vi è capitato di veder scendere i fiocchi dal cielo.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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