A Ghedi stabilito un nuovo record di caldo
L’ennesimo record di caldo è servito. Nella giornata di sabato la stazione meteorologica di Ghedi ha rilevato una minima di +9,6°C, stabilendo così un nuovo primato. Finora la minima più alta mai misurata nel secondo mese dell’anno risaliva al 29 febbraio 2016, con un valore di +9,1°C, ma tre giorni fa è stata scritta una nuova, triste pagina di storia. Il periodo di riferimento è considerevole: stiamo parlando di settantacinque anni di rilevazioni.
Ovviamente non è una buona notizia, ma il record era nell’aria: la perturbazione dei giorni scorsi è stata accompagnata da correnti molto miti e, non a caso, la neve è caduta solo in alta quota, con accumuli consistenti oltre i 1.700-1.800 metri. Una situazione tipicamente autunnale, che stona con il calendario.
Cosa dimostra il record di caldo stabilito sabato scorso? Di per sé, nulla, perché prima di tutto dev’essere contestualizzato. Come abbiamo ricordato più volte, è importantissimo distinguere i singoli eventi (ovvero il tempo, inteso come tempo meteorologico) da ciò che accade sul lungo periodo (ovvero il clima). Un episodio isolato dev’essere analizzato in relazione all’andamento generale: si tratta di un caso isolato oppure dell’ennesimo record di caldo stabilito negli ultimi anni? Purtroppo, ci troviamo nel secondo caso.
Stiamo vivendo un inverno irriconoscibile e i dati di Ghedi parlano chiaro. Provate a indovinare quante giornate più fredde della media abbiamo vissuto dal 1° dicembre ad oggi.
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