Passione Meteo

A Ghedi l'estate 2023 è entrata nella top ten delle più calde della serie storica

I primi otto posti in classifica sono occupati da stagioni estive molto recenti, a conferma di una tendenza consolidata
La classifica delle otto stagioni estive più calde della serie storica di Ghedi
La classifica delle otto stagioni estive più calde della serie storica di Ghedi
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A inizio agosto è bastata un po’ di neve sulla Marmolada (un fatto del tutto normale) per scatenare le reazioni dei negazionisti, che per l’ennesima volta hanno tentato di minimizzare la portata del cambiamento climatico in atto. Qualcuno ha avuto addirittura il coraggio di considerare fresca l’estate 2023, ignorando completamente ogni riferimento ai dati, alle statistiche, alle serie storiche.
 
Il modo migliore per rispondere a queste fantasiose affermazioni è lasciare la parola ai numeri. Secondo il calendario meteorologico, la stagione estiva è iniziata il 1° giugno e si è conclusa il 31 agosto, quindi è già tempo di bilanci. Se prendiamo in considerazione i dati dell’osservatorio di Ghedi, attivo dal 1949, scopriamo che l’estate 2023 si è collocata all’ottavo posto nella classifica delle più calde dell’intera serie storica. Certo, niente a che vedere con il secondo posto dell’estate 2022, ma entrare nella top ten rappresenta un risultato tutt’altro che banale, che smentisce categoricamente ogni tentativo di sminuire le anomalie vissute negli ultimi mesi.
 
Ma proviamo a dare un’occhiata più approfondita alla classifica. Al primo posto svetta, imbattuta, la bollente estate 2003, seguita a ruota dall’estate 2022. Poi troviamo altre stagioni recenti: nell’ordine, 2015, 2019, 2012, 2009, 2017 e, appunto, 2023. Notate qualcosa? Le prime otto posizioni in classifica sono racchiuse nell'ultimo ventennio, a conferma di una tendenza sempre più consolidata e preoccupante: il caldo anomalo, che un tempo rappresentava l’eccezione, ora sta diventando la regola.
 
Se invece analizziamo i dati che arrivano dall’istituto Pastori, scopriamo che in città l’estate 2023 si è collocata al quattordicesimo posto tra le più calde degli ultimi settantaquattro anni. Un po’ meglio rispetto a Ghedi, ma si tratta comunque di una posizione di tutto rispetto. La differente posizione in classifica ci offre un altro, importante insegnamento: quando si parla di meteorologia e climatologia, è sempre fondamentale indicare la zona di riferimento. Ciò che accade in una determinata località non sempre coincide con quello che accade a poche decine di chilometri di distanza. Ecco perché, se vogliamo dare informazioni corrette, dobbiamo specificare la zona ed il periodo a cui facciamo riferimento.
 
Per ritrovare un po’ di frescura, non ci resta che scoprire la soluzione del meteoquiz di una settimana fa: a Brescia il record di freddo settembrino risale al 1972, quando la colonnina di mercurio scese fino a +3,0°C. Ieri mattina, invece, le minime sono state nettamente superiori alla media, che in questo periodo dell’anno oscilla intorno ai 15°C.
 
 
 
 
 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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