Passione Meteo

A Brescia la nevosità è crollata

I numeri parlano chiaro: il fatto che le temperature medie globali siano in continuo aumento è innegabile, ma ciò non significa che sia impossibile vivere parentesi fredde e nevose
Uno scorcio di Mompiano durante la nevicata del 7 dicembre 2012 - Foto d'archivio
Uno scorcio di Mompiano durante la nevicata del 7 dicembre 2012 - Foto d'archivio
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Le previsioni non lasciano dubbi: anche quest’anno la nostra città dovrà rinunciare alla magia di un bianco Natale. Manca ancora una settimana, ma le speranze di vedere il colle Cidneo imbiancato, per il momento, sono pari a zero. L’ultimo 25 dicembre con la neve risale al 2000, quando i fiocchi caddero dal pomeriggio della Vigilia alle prime ore della notte di Natale, regalando emozioni indimenticabili a chi si lasciò conquistare dal fascino della “bianca visitatrice”, come veniva chiamata la neve nelle cronache di tempi lontani.

Il trend

Tornando al presente, se non ci saranno improbabili sorprese dell’ultim’ora, a Brescia il 2024 si concluderà con un eloquente «zero» nella casella dei centimetri di neve caduti. Sarà l’ennesima, triste conferma di un trend in atto ormai da tempo. Gli ultimi anni, dati alla mano, hanno mostrato un vero e proprio crollo della nevosità in pianura padana.

Senza dubbio gioca un ruolo determinante l’inesorabile aumento delle temperature, frutto di un riscaldamento globale che nell’Europa meridionale sta viaggiando ad una velocità superiore a quella misurata in molte altre zone del pianeta. Non solo: le configurazioni atmosferiche che un tempo portavano la neve in pianura sono diventate sempre più rare. Le irruzioni fredde di provenienza orientale sembrano aver smarrito la strada che porta verso il Nord Italia, con tutte le conseguenze del caso, mentre l'anticiclone subtropicale è sempre più ingombrante.

La neve, prima o poi, tornerà

La domanda, a questo punto, sorge spontenea: prima o poi rivedremo un po' di neve in città? Sì. Non sappiamo quando accadrà, ma non appena si verificheranno le configurazioni atmosferiche adatte, i fiocchi torneranno a cadere anche a Brescia, magari con accumuli di tutto rispetto. Dobbiamo sempre ricordare che l’aumento delle temperature medie, destinato a proseguire nei prossimi decenni, non esclude locali parentesi fredde: in un contesto dominato dal caldo anomalo, c’è (e ci sarà sempre) spazio per singoli episodi di segno opposto.

Con buona pace dei negazionisti, che al primo brivido sono pronti a gridare al «complotto», i numeri parlano chiaro: il fatto che le temperature medie globali siano in continuo aumento è innegabile, ma ciò non significa che sia impossibile vivere parentesi fredde e nevose. La distinzione è molto semplice: un conto è una tendenza climatica pluridecennale su scala globale, un conto è un singolo evento su scala locale.

Il nuovo meteoquiz

Chiariti questi aspetti, scopriamo insieme la soluzione dell’ultimo meteoquiz: è corretto parlare di «giornata di ghiaccio» quando la temperatura massima non supera lo zero. Per il nuovo quesito restiamo in tema e diamo un’occhiata ai dati nivometrici dell’osservatorio di Mompiano. Ai piedi del colle di San Giuseppe, dal 2016 al 2024, sono caduti solo 47 centimetri di neve. E prima?

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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