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Un tappeto violetto di erba trinità che anticipa la primavera

Ruggero Bontempi
La fioritura precoce che ingentilisce i sentieri sulle nostre colline, tra antiche credenze mediche e utilizzo in ambito cosmetico
Il nome latino dell’erba trinità è Hepatica nobilis
Il nome latino dell’erba trinità è Hepatica nobilis
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Nella prima domenica del mese di febbraio, in una mattina soleggiata e con temperature miti, due amiche decidono di raggiungere a piedi il santuario della Madonna della Stella per partecipare alla messa domenicale. Per rientrare dalla chiesa edificata sul confine tra i comuni di Cellatica, Concesio e Gussago scelgono di percorrere uno dei tanti sentieri del Parco delle colline di Brescia, e camminano in alcuni tratti in un tripudio di colore blu e violetto che richiama la loro attenzione.

Protagonista di queste macchie cromatiche, che contribuiscono a vivacizzare i colori generalmente spenti del sottobosco in questa stagione, è una piccola pianta perenne rizomatosa erbacea, conosciuta con i nomi di erba trinità, anemone epatica e fegatella, appartenente alla famiglia delle ranuncolacee. Hepatica nobilis è il suo nome latino, che deriva per il genere dal colore della pagina inferiore delle foglie che ricorda quello del fegato, e per la specie dal rimando antico alle sue proprietà farmacologiche e curative.

Le caratteristiche

Le sue foglie carnose e quasi coriacee hanno tre lobi e sono il motivo che riconduce alla Trinità citata nel nome comune, simbolo dogmatico utilizzato negli affreschi religiosi di epoca medievale. L’anemone epatica, coltivata e utilizzata nei giardini, è ampiamente diffusa in modo spontaneo in tutta Italia ad esclusione della Sicilia, della Sardegna e probabilmente anche della Puglia. I suoi fiori sono alti da 5 fino a 15 centimetri.

Si possono osservare nelle zone collinari, montane e subalpine, soprattutto su terreni caratterizzati da matrice calcarea, a partire da quote poste attorno a 100 metri sul livello del mare e mai sopra i 2000, con predilezione per le faggete e i boschi di querce. Così come altre piante del sottobosco la sua fioritura, che dura il tempo di una sola settimana, avviene precocemente, ancora in presenza della vegetazione secca dell’ultimo autunno, a partire dal mese di febbraio e con estensione fino a quello di maggio.

Nel Bresciano

Sul territorio della provincia di Brescia l’erba trinità è diffusa da nord a sud coprendo quasi interamente tutta la fascia alpina e prealpina fino quasi al margine meridionale del lago di Garda, comprendendo la Valtenesi e la Franciacorta, mentre risulta assente nelle zone di pianura. Contrariamente a quanto si pensava in epoca antica, è una pianta tossica come tutte o quasi le ranuncolacee, contenendo una sostanza chiamata protoanemonina. Viene utilizzata in ambito officinale e in quello della cosmetica.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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