Outdoor

Splendori di pietra e cielo sulle «Scale dell’Adamè»

Ruggero Bontempi
Il paradiso naturalistico del Parco dell’Adamello diventa in estate una meta frequentatissima da escursionisti e alpinisti: ecco un percorso per esperti
Il bivacco «Ceco» Baroni a 2800 metri
Il bivacco «Ceco» Baroni a 2800 metri
AA

Tra la Valle Salarno a occidente e la Val di Fumo a oriente si estende il solco della Valle Adamè. Quest’ultima è una delle valli più belle del gruppo dell’Adamello, e si separa dalla parte superiore della Val Saviore con un gradino roccioso che prende il nome di «Scale dell’Adamè».

L’evidente profilo trasversale a «U» tra le pareti di tonalite che la caratterizza richiama alla sua origine glaciale, mentre nella parte bassa risulta particolarmente piacevole camminare a ridosso del torrente Poja che disegna meandri e lascia spazio a zone torbose di interesse floristico. Questo paradiso naturalistico del Parco dell’Adamello diventa in estate un ambito frequentato per la pratica escursionistica e anche alpinistica sui «coster», lungo i quali sono stati tracciate numerose vie su roccia di grande qualità.

Le mete

Le classiche mete escursionistiche della Valle Adamè sono rappresentate dal rifugio Città di Lissone e dalla Baita Adamè posta un centinaio di metri di dislivello più in alto, ai quali si arriva, con avvio del cammino dalla Malga Lincino, rispettivamente in un’ora e in due ore circa. Il servizio di navetta proposto dal Parco dell’Adamello consente, in queste settimane estive, di alleggerire la pressione delle auto in quota e di risolvere alla radice la ricerca di un parcheggio.

Chi intende proseguire oltre queste due mete può puntare al bivacco dedicato a Francesco «Ceco» Baroni posto alla quota di 2800 metri, curato dal Gruppo Alpini di Botticino Sera. La piccola struttura incustodita di ricovero per emergenza si colloca a breve distanza dalla Bocchetta delle Levade, in prossimità del margine Pian di Neve dell’Adamello.

Il percorso

Per arrivare al bivacco si imbocca dalla baita Adamè il sentiero numero 30 che scavalca il torrente su una passerella e si porta sotto il Coster di sinistra. Ci si porta quindi a ridosso della morena che si risale faticosamente in un grandioso scenario alpino, con la meta che rimane per lunghi tratti visibile già dal basso, e il Corno dell’Adamè che si impone in alto e precipita sulla valle con un’imponente parete. Serve attenzione, nella parte alta, nel superamento di pietraie con massi instabili, e poi di un canalino delicato oltre il quale la meta non è lontana. Splendori di pietra e cielo nel panorama.

Scheda tecnica

Partenza: Valle di Saviore, Malga Lincino, 1620 metri s.l.m.

Dislivello: 1180 metri

Arrivo: bivacco «Ceco Baroni», 2800 metri s.l.m.

Tempo di percorrenza: 5 ore (solo andata)

Difficoltà: EE (escursionisti esperti)

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Condividi l'articolo

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato

Icona Newsletter

@Sport

Calcio, basket, pallavolo, rugby, pallanuoto e tanto altro... Storie di sport, di sfide, di tifo. Biancoblù e non solo.