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Soccorso alpino e speleologico, un impegno lungo 70 anni

Ruggero Bontempi
Nel 1874 il bollettino della Società alpinisti tridentini imponeva l’obbligo di soccorrere persone in difficoltà in montagna
Gli uomini del Soccorso alpino durante il recupero di una persona in difficoltà e infortunata
Gli uomini del Soccorso alpino durante il recupero di una persona in difficoltà e infortunata
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«Nel caso andasse smarrito un viaggiatore partito senza guide o essendo fondato il sospetto di un infortunio accaduto in montagna ad una compagnia di viaggiatori, ogni guida all’uopo diffidata è in obbligo di andare alla ricerca degli smarriti e di portate soccorso ai pericolanti».

Correva l’anno 1874, e con queste parole il bollettino della Società alpinisti tridentini imponeva l’obbligo di soccorrere persone in difficoltà in montagna. Lo spirito di solidarietà delle genti di montagna è stato il primo motore a far muovere interventi di soccorso in ambito alpino, che a partire dal 1954 hanno trovato forma di organizzazione stabile attraverso la fondazione del Corpo nazionale del Soccorso alpino e speleologico.

Il 12 dicembre 2024 il Cnsas ha compiuto i suoi primi 70 anni. Un traguardo di assoluto rilievo, che consolida decenni di ininterrotto impegno a favore della salvaguardia della vita umana non solo in ambienti di montagna, ma anche in quelli ipogei e in contesti impervi, come testimoniano gli accadimenti recenti che hanno destato grande interesse mediatico occorsi nella grotta di Bueno Fonteno e sul Gran Sasso.

Il progressivo incremento della frequentazione della montagna per finalità ludiche, turistiche e sportive ha favorito nel corso degli anni un significativo aumento del numero di incidenti e di infortuni.

I numeri

Nel 1954 il Cnsas ha dato inizio alla sua attività con 139 interventi che hanno portato soccorso a 153 persone, e consentito il recupero di 57 deceduti. Sette decenni più tardi gli interventi effettuati su tutte le regioni italiane hanno raggiunto la cifra di 232.551. Nel corso degli ultimi dieci anni il numero di interventi ha eguagliato i volumi registrati nei sessant’anni precedenti, a riprova del ruolo fondamentale del Cnsas.

Le persone soccorse in 70 anni sono state complessivamente 248.096, suddivise in 81.184 illesi, 145.881 feriti di diversa gravità e 18.483 deceduti recuperati. Nonostante l’impegno degli operatori 2.538 persone risultano disperse o scomparse.

La V Delegazione Bresciana del Cnsas ha organizzato nei giorni scorsi momenti di dimostrazione e di divulgazione sul territorio della Valle Camonica. La Prefettura di Milano ha consegnato al Cnsas il prestigioso riconoscimento della Medaglia d’Oro al Merito civile della Repubblica Italiana, e anche Papa Francesco ha inviato un messaggio di auguri ai soccorritori. L’anniversario consente di rinnovare dedizione e determinazione per affrontare le sfide future.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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