Sei ore di camminata e il Mantova-Vioz a far da rifugio
Il sessantesimo pellegrinaggio in Adamello organizzato dalle sezioni di Trento e di Vallecamonica dell’Associazione Nazionale Alpini si svolge dal 25 al 28 luglio in Val di Pejo, con dedica alle donne Portatrici del Vioz e dell’Adamello.
Prendiamo spunto da questa iniziativa per proporre il rifugio Mantova al Vioz come meta per una classica escursione vicina al territorio della provincia di Brescia, che si carica di numerosi fattori di interesse paesaggistico, naturalistico e storico.
La Valle di Pejo si biforca a Cogolo nei rami della Valle de la Mare e della Val del Monte, entrambe comprese all’interno del Parco Nazionale dello Stelvio. Il paesaggio alpino è modellato dall’abbondanza di acqua che compone laghetti (Covel, Cevedale, Val Umbrina), torrenti e spettacolari cascate (Cadini, Covel, Salt dei Cembri), oltre a raccogliersi in spumeggianti torrenti e a sgorgare in sorgenti che offrono anche acque ferruginose e oligominerali.
Dai pascoli si accede alle zone boscate nelle quali dominano il larice e l’abete rosso ed è presente anche il pino cembro, accompagnati da distese di arbusteti di ginepro, mugo, rododendro, ontano e mirtillo.
Il percorso
Il sentiero storico per accedere al rifugio Vioz-Mantova parte da Pejo a ridosso della chiesa e richiede circa sei ore, per un dislivello di quasi duemila metri. Meno impegnativo risulta sfruttare la telecabina Tarlenta che parte da Pejo Fonti, e poi la seggiovia per il Doss dei Cembri. Da qui si seguono prima le indicazioni del sentiero 138, e poi al vicino bivio a destra quelle del sentiero 139, che conducono ad immettersi sullo storico itinerario numero 105 che dalla Cima Vioz sale in direzione del Dente del Vioz. La traccia è ripida e faticosa, e va affrontata con prudenza in caso di neve.
Ulteriore attenzione va posta nel superamento delle sezioni esposte, con cavi di supporto, presenti nel tratto del Brik, oltre il bivio col sentiero che arriva dalla sottostante Valle de la Mite. I panorami sono sempre più aperti. Serve ancora superare ancora una serie di tornanti ripidi e poi una cresta per arrivare al rifugio. Un centinaio di metri più in alto si trova il sito di Punta Linke, tra le testimonianze più significative della Prima guerra mondiale sul territorio trentino.
Scheda tecnica
Partenza: Pejo Fonti, stazione di arrivo della seggiovia Doss dei Cembri, 2315 metri s.l.m.
Dislivello: 1.220 metri Arrivo: Rifugio Mantova-Vioz, 3535 metri s.l.m.
Tempo di percorrenza: 3 ore e 30 minuti (solo andata)
Difficoltà: EE (escursionisti esperti)
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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