Outdoor

Quella biodiversità che custodiamo sotto i nostri piedi

Ruggero Bontempi
Anche nel Bresciano la ricchezza dei suoli è straordinaria, e questo chiama in causa una nuova responsabilità per limitare l’attuale ritmo vertiginoso di consumo
Un esempio di suolo argilloso in Maddalena
Un esempio di suolo argilloso in Maddalena
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Camminare in un ambiente naturale significa poggiare i piedi su uno spessore carico di vita. La percezione della biodiversità, intesa nelle sue componenti vegetali e animali, viene agevolmente acquisita nell’osservazione delle specie che si distribuiscono nel paesaggio che sta attorno al sentiero che si percorre, ma lo spessore nel quale si concentra un altro ecosistema trascurato e fondamentale si colloca, sorprendentemente, proprio sotto la suola degli scarponi.

Questo spessore si chiama suolo, e per numero di unità di vita presenti costituisce uno dei contesti più affollati del pianeta terra. Il suolo rappresenta il punto d’incontro tra l’atmosfera, la litosfera e la biosfera. Anche se questo strato di trenta centimetri ha rappresentato fin dalla comparsa dell’uomo la principale e più immediata fonte di nutrimento, il suo ruolo fondamentale nella catena alimentare umana è stato acquisito solo da alcune centinaia di anni.

Le funzioni del suolo

Se venissero meno le funzioni svolte dal suolo non si otterrebbe la produzione di cibo, e verrebbero a mancare sulla terra le condizioni di temperatura e di qualità dell’aria che rendono possibile la vita umana. Le sue funzioni si estendono inoltre anche alla capacità di filtraggio delle sostanze tossiche e inquinanti, all’assorbimento del carbonio, alle regolazione dei flussi idrologici e alla modulazione del clima.

La scienza che studia i suoli si chiama pedologia, e favorisce la conoscenza di questo corpo naturale vivente il cui valore va oltre lo spessore che lo definisce e la somma delle sue proprietà fisiche e chimiche.

Nel Bresciano

Sul territorio della provincia di Brescia i suoli che caratterizzano le superfici a maggiore produzione agricola si estendono nelle fasce della pianura. I principali paesaggi pedologici che si possono distinguere riguardano i rilievi limitrofi alla città e quelli compresi nel Parco delle Colline, gli anfiteatri morenici del lago di Garda e del Sebino, i terrazzi subpianeggianti rilevati della pianura, il livello fondamentale della pianura (quello con la copertura più estesa) e le valli fluviali dei principali corsi d’acqua: Oglio, Mella e Chiese.

È stato calcolato che il trenta per cento della biodiversità presente sul nostro pianeta sia racchiuso in quel sottile strato che sta direttamente sotto i nostri piedi. Un dato sorprendente per molti, che chiama in causa ad una nuova responsabilità per limitare, anche sul territorio bresciano, l’attuale ritmo vertiginoso di consumo.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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