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Piste ciclabili, 400 chilometri di itinerari su due ruote

Garda e Bassa le aree con più alternative, ma Valcamonica e Sebino vincono per i panorami
In sella sulla ciclabile dell’Oglio - © www.giornaledibrescia.it
In sella sulla ciclabile dell’Oglio - © www.giornaledibrescia.it
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L’arrivo della primavera e le temperature particolarmente miti di questi giorni fanno rispolverare in anticipo le biciclette dai garage per le prime pedalate o escursioni nel territorio. La provincia di Brescia in questo senso ha molto da offrire agli appassionati del pedale con una rete di percorsi ciclabili che negli ultimi anni ci ha fatto recuperare il terreno rispetto ad altri territori limitrofi più organizzati (vedi Trentino) nei quali il cicloturismo è diventato anche una risorsa economica. Lo testimonia anche la bella collana di guide in allegato al GdB, pensate proprio per gli appassionati di bicicletta.

Secondo un censimento realizzato dall’Amministrazione provinciale sono circa 400 i chilometri di piste ciclopedonali realizzate negli ultimi anni e oggi a disposizione dei bresciani e non solo. Una prima parte furono realizzati all’inizio di questo secolo sfruttando i finanziamenti europei veicolati dalla Regione, le ultime piste hanno reso possibili collegamenti più ampi.

In questo elenco tuttavia vanno considerati solo gli itinerari ciclopedonali intercomunali. Non sono conteggiate le miriadi di piste realizzate dai singoli Comuni che porterebbero il numero complessivo di piste a sfiorare i mille.

Piste ciclabili adatte agli escursionisti e famiglie, molto meno a chi pratica lo sport del ciclismo. «Iniziative apprezzabili dal punto di vista turistico, ma per i cicloamatori non sono assolutamente adatte - sostiene il presidente della Federciclo provinciale Gianni Pozzani - servirebbero soprattutto per i giovani piste protette e dedicate. Meglio i ciclodromi». Tornando ai tracciati, sono interessate tutte le aree della provincia ma il Garda e la Bassa sono le aree che presentano più percorsi. Tuttavia la Valcamonica e il Sebino con la ciclovia dell’Oglio sono state recentemente premiate. La ciclovia, che in realtà parte dal Tonale e più o meno senza interruzioni prosegue oltre il Sebino lungo il corso dell’Oglio fino ad arrivare al Po. Detto della ciclabile dell’Oglio vediamo quali sono le altre principali piste bresciane.

Brescia-Paratico. È forse il primo grande itinerario realizzato in provincia. Attraversa le zone più suggestive della Franciacorta, dai vigneti fino alle Torbiere del Sebino. Le maggiori criticità nel tratto iniziale, quello cittadino per intenderci, che sono state in buona parte ovviate con gli ultimi interventi.

Brescia-Cremona. Taglia longitudinalmente la Bassa, permette di scoprire un territorio a vocazione agricola ma con tante aree naturalistiche. Spettacolare la parte finale con il transito nel parco dello Strone. Criticità nel passaggio in alcune aree di pertinenza di cascinali. Finisce a Pontevico.

Via dei Fontanili. Anello di 35 chilometri fra alcuni comuni dell’hinterland e la pianura, offre scorci suggestivi anche in alcuni punti il passaggio alle bici non è molto agevole.

Basso Garda. Lungo itinerario che porta alla scoperta dell’anfiteatro morenico gardesano. Tratti spettacolari, altri noiosi.

Del Mella. Attraversa la media e bassa Valtrompia altamente industrializzata. Non facile da realizzare e con tratti che richiedono continua manutenzione.

Via del Chiese. Segue il corso del fiume valsabbino per terminare a Montichiari. Alcuni tratti molto belli.

Desenzano-Salò. La potremmo chiamare la via delle ville e dei castelli, è un balcone panoramico sul Garda con alcuni strappi impegnativi. Non adatta a tutti, a meno di possedere una bici elettrica.

Brescia-Salò. Sfrutta in buona parte la Gavardina costruita sul vecchio sedime del tram di un secolo fa. Molto frequentata.

 

 

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