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Parco dopo parco, alla scoperta delle foreste nel cuore cittadino

Una cinquantina di partecipanti allo speciale trekking dedicato al tema della crisi climatica, tra curiosità botaniche e storia bresciana
I partecipanti in cammino in mezzo al verde - © www.giornaledibrescia.it
I partecipanti in cammino in mezzo al verde - © www.giornaledibrescia.it
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Vista dai suoi parchi, la città regala scorci inaspettati, tracce del suo passato, indizi del clima che cambia. L’edizione 2023 di «Cammina foreste urbane», iniziativa regionale ideata nel 2018 da Ersaf (Ente regionale per i servizi all’agricoltura e alle foreste) e Legambiente Lombardia con il sostegno di Feder Parchi, Lipu, Anarf e del Cai lombardo, a Brescia ha portato stavolta alla (ri)scoperta dei giardini pubblici. Organizzato con la partecipazione di Comune e Parco delle Colline, il trekking quest’anno aveva come tema il contrasto alla crisi climatica: ieri mattina, una numerosa comitiva - una cinquantina i partecipanti - si è messa in cammino di buon’ora lungo gli 8 chilometri di percorso, dal parco Alberini accanto al Nuovo Flaminia fino a Campo Marte.

«Nel 2018 la Fao ha organizzato il primo forum sulle foreste urbane - ha spiegato Paolo Nastasio di Ersaf, una delle due guide del tour -. Così in quell’anno abbiamo lanciato "Cammina foreste urbane", per sensibilizzare sull’importanza del verde in città». Da allora con Ersaf c’è Legambiente: «In novembre sono state organizzate decine di camminate dai circoli: scoprire il verde che abbiamo intorno è fondamentale», ha detto il presidente di Legambiente Brescia Danilo Scaramella.

Storia e curiosità

Al parco Tarello - © www.giornaledibrescia.it
Al parco Tarello - © www.giornaledibrescia.it

La passeggiata ha toccato i parchi Pescheto, Gallo, Gadola, quello di via Sardegna e Tarello, Zanardelli, 11 Settembre, i giardini di via Spalto San Marco, il Parco dell’acqua e quello di via Turati: infine il Castello, prima della conclusione a Campo Marte. In ognuno ci si è fermati ad ascoltare curiosità botaniche, informazioni tassonomiche, pillole di storia bresciana. Ci sono i pioppi al parco Gallo, «piantati lungo le rogge quando qui era campagna», ma anche i sottili fusti degli alberi piantumati quest’anno al Pescheto col progetto «Inalberiamoci» nell’ambito di Futura Expo.

Al Parco dell’acqua, poi, un faggio ultracentenario racconta del difficile presente: «Già è fuori areale», ha spiegato Graziano Lazzaroni, dirigente del settore verde del Comune, «in più il clima non aiuta: abbiamo pitturato di bianco la corteggia per proteggerla dalle scottature e piantato dei platani per dargli ombra». D’altronde, ha spiegato, proprio la crisi del clima richiede una pianificazione diversa: «I cambiamenti climatici ci impongono una riflessione sul verde che potremo progettare nei prossimi anni: i nubifragi o i periodi di siccità lo mettono infatti a dura prova».

Un’idea contestualizzata dall’assessora al verde Camilla Bianchi: «Questo "Cammina foreste urbane" - ha detto - è ancora più importante del solito, perché come Comune stiamo stendendo il "Piano del verde", e ci dà quindi l’occasione anche per cogliere degli elementi che vi inseriremo».

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