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Miriam, «viaggio in moto per sentirmi figlia del mondo»

Ospite al «Dubai Travelers Festival», la viaggiatrice bresciana ha conquistato i visitatori
  • Miriam Orlandi. Una vita sulle due ruote, alla ricerca dell’avventura.
    Miriam Orlandi, la viaggiatrice bresciana che ha conquistato Dubai
  • Miriam Orlandi, la viaggiatrice bresciana che ha conquistato Dubai
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  • Miriam Orlandi, la viaggiatrice bresciana che ha conquistato Dubai
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  • Miriam Orlandi, la viaggiatrice bresciana che ha conquistato Dubai
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    Miriam Orlandi, la viaggiatrice bresciana che ha conquistato Dubai
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«Ho sentito tutto l'amore universale». Che esagerazione, vien da pensare. Essere smentiti nello scetticismo è un attimo, però, se a parlare è Miriam Orlandi. Una donna che definire «vulcanica» sarebbe riduttivo.

Osteopata di professione e motociclista per passione, la bresciana è rientrata da poche settimane in Italia, dopo un viaggio-esperienza di 38 giorni a Dubai. Invitata all'evento patrocinato da sua altezza il principe Hamdan bin Mohammed bin Rashid Al Maktoum («finché non sono salita sull’aereo, pensavo ad uno scherzo»), Miriam ha preso parte al «Dubai Travelers Festival», organizzato dal dipartimento del Turismo degli Emirati Arabi.

Perché tra centinaia di viaggiatori in tutto il mondo hanno scelto proprio lei, unica ospite italiana di questa edizione? «Per il mio modo di viaggiare diverso, sopra le righe. Io non cerco il comfort o il turismo di lusso, preferisco l’avventura e il contatto con la gente, perché è quello il vero arricchimento». E proprio la sua propensione all’incontro e alla fratellanza, che l’ha portata ad attraversare ben 22 nazioni in solitaria in sella alla sua moto, ha trovato in quest’ultimo viaggio la «perfetta armonia».

«È stata un’esperienza magnifica - racconta, gli occhi entusiasti e le mani perennemente frenetiche -. Mi sono sentita accolta, benvoluta, soprattutto dall’organizzazione. Primo fra tutti lo sceicco Awad Mujrin, che mi ha trattato come una sorella». L’obiettivo della manifestazione era promuovere l’interculturalità e l’empatia tra i popoli: «risultato pienamente raggiunto» chiosa. Il festival. Durante la settimana del festival, poi seguita da un viaggio su due ruote alla scoperta degli Emirati, i partecipanti e i relatori hanno avuto diverse occasioni per conoscere la cultura araba. Oltre alle tradizioni legate ad abbigliamento, cibo e religione, «è stato divertente conoscere le abitudini, la curiosità e la gentilezza della popolazione locale, sempre attenta al benessere degli ospiti ed estremamente generosa».

L’esperienza è stata molto positiva, al punto che il format è pronto a sbarcare a Milano: appuntamento il 6, 7 e 8 aprile con il «Free Travelers Awards», la due giorni dedicata ai viaggiatori alternativi organizzata da Efg Consulting, con il supporto del Dubai Travelers Festival. Insieme a Miriam, altri 15 viaggiatori provenienti da tutto il mondo e selezionati per le loro imprese strraordinarie. Sarà presente anche la delegazione di Dubai.

«Non vedo l’ora di rivedere i miei compagni di avventura, ma soprattutto di poter raccontare ai miei connazionali qual è il vero valore di un viaggio che ti cambia la vita».

 

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