Miriam Orlandi e la sua moto green puntano a Copenaghen
«Oggi proverò ad arrivare a Copenaghen: 600 km in un giorno sono tanti, ma mi piacerebbe, vedremo». Così Miriam Orlandi, osteopata bresciana, avvezza alle avventure in giro per il mondo, inizia a raccontare il suo Green tour in Europa, una sfida di migliaia di chilometri che sovverte tutte le regole e che vuole dimostrare come il turismo sostenibile sia possibile e praticabile. Anche in tempi di emergenza sanitaria.
Partita da Brescia il primo agosto in sella ad una moto elettrica si è posta l’obiettivo di arrivare quanto più vicino possibile al polo Nord rispettando l’ambiente. «Al momento mi rendo conto di come, fuori dall’Italia, l’energia verde e il pensiero per la sostenibilità ambientale sia qualcosa di concreto tra le persone, nelle attività commerciali, nella vita quotidiana».
Ma riavvolgiamo il nastro. In viaggio da sette giorni con oggi, Miriam ha raggiungo Lozzo di Cadore come prima tappa. Qui, nel bel mezzo delle Dolomiti, ha trovato la casa di alcuni amici che, per lei, hanno organizzato un vero e proprio comitato di accoglienza. Ricaricato le batterie ha attraversato l’Austria. «Qui le colonnine elettriche si pagano, ma mi sono "rifornita" da un concessionario che mi ha permesso di caricare senza spendere» ci racconta. Dall’Austria alla Repubblica Ceca sono circa 600 chilometri. Una «tirata» fatta tutta d’un fiato che ha permesso alla bresciana anche un giro per una Praga orfana di turisti. «La città era deserta, l’ho girata tutta in moto, è stato incredibile».
Nel nord del Paese ha trovato alloggio da alcuni amici, conosciuti a Dubai. «Mi sono rimessa in viaggio pensando di andare in Polonia, ma ho scoperto che non avrei potuto transitare: frontiere chiuse a causa del coronavirus. Ho dovuto riorganizzarmi ed eccomi qui: in Germania. È uno stupore unico: ci sono pannelli solari ovunque e ti permettono di caricare gratuitamente la moto. «Il sole è gratis» mi dicono. Che meraviglia. Vedere questi progressi mi fa però pensare a quanto il nostro Paese abbia ancora molto da fare».
Se non è ospite di amici, Miriam dorme in tenda. «L’ultima notte l’ho passata in un campeggio all’interno di un parco naturale, nella zona conosciuta come la più buia della Germania». Stamattina sveglia all’alba direzione Copenaghen. «Mi aspetta un amico bresciano che lavora in università e si occupa di nucleare. Qui vuole mostrarmi alcuni progetti».
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