Miriam, la biker bresciana dall'anima green è a Capo Nord
«Non mi sembra vero di essere qui! C’è il corpo, ma lo spirito, le emozioni devono ancora arrivare».
Così Miriam Orlandi, l’osteopata bresciana partita il primo agosto dalla nostra città, in sella ad una moto elettrica per un green tour in Europa, commenta il suo arrivo a Capo Nord, il mitico promontorio sulla punta nord dell'isola di Magerøya, nella parte più settentrionale della Norvegia continentale.
Una meta, ma non un arrivo quello di Nordkapp. «Sono praticamente a metà: adesso ho tutto il ritorno da affrontare. È uno di quei viaggi che uno sogna e immagina e quando ci arrivi ci metti un po’ a credere che ce l’hai fatta. Adesso, comunque, ho davanti ancora dai 6 agli 8mila chilometri in base a quali amici decido di andare a trovare al rientro. Da lunedì la Finlandia chiude le frontiere, quindi potrei ripartire già domani».
Un’esplorazione, quella di Miriam, condotta non solo per dimostrare che l’ecologia è una via possibile, ma anche e sorpattutto per incontrare persone. «È un incontro di anime che mi sorprende ogni volta. Da chi mi sorride a chi mi aiuta con la ricarica della moto. Ci sono persone meravigliose».
Non è tutta discesa, però. «No, affatto. Ho ricevuto anche tante critiche e commenti aspri, specie sui social. Ma ho deciso, perché si può scegliere, di guardare il bene. Così, ad esempio, quando tornerò a Brescia mi incontrerò proprio con una persona che a inizio viaggio mi ha scritto cose piuttosto ruvide. Alla fine però abbiamo legato».
La pagina Fb di Miriam conta poco più di 3mila follower, un numero che è andato crescendo con il numero dei chilometri coperti. «Da quando sono partita ho raccolto nuovi appassionati». Il diario social è uno spaccato vivido di quel che sta vivendo Miriam. Quotidianamente posta foto e micro video, saluti, spiegazioni tecniche sul mezzo che sta usando, commenti ai paesaggi, estratti di momenti quotidiani davanti a un panino o ad un fiordo.
Il coronavirus? «C’è chi ha paura, sì. Mi è capitato di essere stata rifiutata da alcune strutture nel momento in cui hanno visto la mia nazionalità. Ma in generale, posso dire che rispettando tutte le misure di sicurezza si può andare ovunque».
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