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Mille chilometri di inclusione per un viaggio «InSuperAbile»

Tre le macrotappe, che i partecipanti hanno percorso a piedi o in bici divisi in gruppi da 15 tra disabili e accompagnatori
La tappa in bici da Rimini a Senigallia di InSuperAbile - Foto Fabiana Zanola
La tappa in bici da Rimini a Senigallia di InSuperAbile - Foto Fabiana Zanola
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Mille chilometri. A piedi, in bicicletta, mano nella mano, tra le campagne toscane e la sabbia delle spiagge sull’Adriatico. Mille chilometri per una staffetta dell’inclusione durata una ventina di giorni e che ha coinvolto una cinquantina di partecipanti tra ragazzi con disabilità e i loro accompagnatori, partiti da La Verna, in provincia di Arezzo, e arrivati sabato a Santa Maria di Leuca (Lecce).

Sono queste le coordinate della terza edizione di InSuperAbile, la staffetta rivolta a persone con patologie e disabilità fisiche o cognitive e i loro accompagnatori. Nata nel 2020 da un’idea dell’Associazione Lamu e Asd Rosa Running Team, l’iniziativa è organizzata in collaborazione con altre due associazioni bresciane, «Se vuoi puoi» e «Pedalabile». A queste, durante il percorso di quest’anno, si sono aggiunte altre realtà bergamasche e varie organizzazioni provenienti dai territori attraversati.

Il percorso

Il percorso infatti si è dipanato lungo sei regioni italiane, diviso in tre tranches, che hanno visto impegnati tre gruppi da quindici persone: la prima da La Verna a Rimini lungo la via di Francesco della Valmarecchia, percorsa a piedi in cinque giorni, la seconda da Rimini a Brindisi, in bicicletta in nove giorni, e l’ultima da Brindisi a Santa Maria di Leuca lungo la via Francigena del Sud, di nuovo camminando e in sette giorni.

Ogni macrotappa è stata coadiuvata da diverse associazioni. Il percorso è stato pensato come un ipotetico continuum di quello della scorsa edizione da Roma a La Verna.

I partecipanti tra Villa Verrucchio e Rimini - Foto Fabiana Zanola
I partecipanti tra Villa Verrucchio e Rimini - Foto Fabiana Zanola

Il messaggio

«Lo scopo di questo viaggio è stato, anche quest’anno, quello di fare sensibilizzazione riguardo a diverse patologie - ha spiegato Maria Luisa Garatti, presidente dell’Asd Se vuoi puoi, che si rivolge a persone che soffrono di sclerosi multipla -, dimostrando l’importanza dello sport per tutti. Abbiamo conosciuto tantissime realtà durante il percorso, e siamo stati accolti con grandissimo affetto e sostenuti nel nostro viaggio Abbiamo dimostrato anche in questa edizione la necessità di abbattere le barriere: fisiche, sociali e mentali».

Tante le emozioni anche per Mariella Faustinoni, responsabile del progetto InSuperAbile, che insieme alla Garatti è stata a fianco dei ragazzi per l’intera durata del percorso. «Provo la felicità di aver portato a termine un progetto sfidante, nel quale siamo stati in grado di superare imprevisti e difficoltà insieme - ha spiegato -. Durante il cammino i partecipanti si sono passati di mano in mano un simbolico testimone, per portare il messaggio di una staffetta di rinascita in grado di abbracciare il Paese da nord a sud. Abbiamo saputo far nascere forza e condivisione a partire dalle fragilità: nostre ma anche di chi ci ha accolto, sostenuto o semplice mente incontrato durante questo viaggio».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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