Il bresciano Lo Russo contribuisce all’apertura di undici vie in Oman

La Redazione Web
L’avventura è stata coordinata dal Club alpino accademico italiano e finanziata dal Club alpino italiano
Il Cai Eagle Team assieme al Caai - © www.giornaledibrescia.it
Il Cai Eagle Team assieme al Caai - © www.giornaledibrescia.it
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Si è conclusa la spedizione del Club alpino italiano Eagle Team in Oman. Ciascuno dei membri del gruppo – tra i quali figura il giovane camuno Daniele Lo Russo – ha potuto dare il proprio apporto nel risultato ottenuto: ben 11 le vie che sono state aperte nel territorio.

«La spedizione, nonostante qualche piccolo intoppo iniziale, è stata di successo, abbiamo centrato tutti gli obiettivi che ci eravamo dati pre partenza. In particolare abbiamo aperto molte vie nuove sia su pareti note che su pareti vergini e tutti i partecipanti hanno avuto l'occasione di cimentarsi in questa attività, nuova per diversi di loro» ha dichiarato Marco Ghisio, tutor del Club alpino accademico italiano e coordinatore dell’avventura assieme ai colleghi Mauro Florit e Francesco Leardi».

Le vie scoperte

Dopo le prime aperture tra le torri di Al Hamra, si sono aperte nuove possibilità su pareti inesplorate, dove sono nate la via «Habibi», ad opera di Florit e Leardi, la via «Sciugomano», scoperta da tre membri dell’Eagle Team Matteo Monfrini, Lorenzo Toscani e Marco Cocito e la via «Feel free to create», tracciata da Riccardo Volpiano e Erica Bonalda, anch’essi appartenenti al team. La spedizione è giunta al termine al Wadi Nakhar dove, all’ultimo giorno disponibile, sono state aperte altre tre nuove linee.

Tracciando la via «Feel free to create» - © www.giornaledibrescia.it
Tracciando la via «Feel free to create» - © www.giornaledibrescia.it

«Il percorso dei sei ragazzi, fino al momento in cui siamo saliti sull’aereo per l’Oman, era, bene o male, una continua sfida per risultare i migliori. Riuscire a cambiare radicalmente registro e diventare un gruppo affiatato che condivideva i medesimi obiettivi, è stata la sfida più impegnativa. Una sfida che hanno saputo accettare e vincere», afferma Florit.

Ripetizioni

Occasione importante anche per mettere in atto due ripetizioni: quella della via «Vacanze R(omane)», una tra le vie più difficili del Paese, e la French Pillar, che nonostante sia sulla carta più semplice, ha rappresentato un vero banco di prova considerando la lunghezza di un chilometro e l’esposizione in pieno sole.

Durante una ripetizione della via «Vacanze R(omane)» sul Jabel Kawr  - © www.giornaledibrescia.it
Durante una ripetizione della via «Vacanze R(omane)» sul Jabel Kawr - © www.giornaledibrescia.it

Così il tutor Leardi: «In questa avventura abbiamo incontrato persone che vivono con assoluta dignità, con un credo religioso profondo e una cultura radicata. Ripenso ai datteri offerti, un gesto compiuto con estrema delicatezza ma anche risolutezza. Il segnale era: “Ti accolgo e rispetto ma ricorda che sei nella mia casa!”».

Programmi

Il presidente del Caai Mauro Penasa, con la spedizione appena terminata, annuncia soddisfatto la chiusura del ciclo attuale di Cai Eagle Team, ponendo l’obiettivo di «prevedere destinazioni alternative alle Alpi».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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