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L’alpinista Margherita Dusi, un fiore di roccia per il Circolo Ugolini

L'ingresso di una donna era atteso da tempo. La giovane bresciana ha nel suo curriculum scalate a celebri pareti
  • La Dusi impegnata in alcuni passaggi sulla Via Del Gufo Moiazza, sullo Spigolo dei bergamaschi in Ad
    La Dusi impegnata in alcuni passaggi sulla Via Del Gufo Moiazza, sullo Spigolo dei bergamaschi in Ad
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    La Dusi impegnata in alcuni passaggi sulla Via Del Gufo Moiazza, sullo Spigolo dei bergamaschi in Ad
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Il Circolo Rocciatori Ugolini apre alle quote rosa. Il sodalizio, storica fucina di talenti alpinistici bresciani, guidato in passato da Franco Solina, ha accolto recentemente tra le sue fila una scalatrice.

L’ingresso era atteso da tempo. Il Circolo non è mai stato un club riservato ai soli uomini, tuttavia da diversi anni nessuna donna aveva presentato i requisiti per farne parte. Margherita Dusi invece, studentessa bresciana, ha dimostrato di possedere quelle caratteristiche che rendono impegnativa l’ammissione anche agli uomini. Tra i requisiti infatti può vantare un curriculum di salite importanti, un percorso di affiancamento e la verifica delle capacità in parete.

La passione di Margherita per la montagna affonda le radici nell’infanzia, prima con le uscite organizzate del gruppo dei bambini della società Ugolini, e poi sotto lo sguardo vigile del papà sui sentieri e nelle prime uscite in palestra di roccia. È la scomparsa del genitore nel 2015 a segnare un momento di ripensamento e il ritorno alle lunghe camminate, ma la fiamma per la verticalità si riaccende a 22 anni grazie all’incontro con il compagno di studi Enrico Piccinelli. Come racconta la protagonista «la roccia torna ad essere svago, fuga e rifugio». Una via ritrovata che la porta a salire celebri pareti delle Dolomiti, Valle di Mello, Cengalo, Moiazza, Orobie e immancabilmente dell’Adamello.

La giovane alpinista racconta le sue salite agli amici con linguaggio vibrante e dettagli sulle paure superate, i rischi assunti, i momenti di azione e di commozione. Perché assaporare in questa forma la montagna regala esperienze di vita vera, insegna a raggiungere i traguardi passo dopo passo, restituisce il valore pieno dell’impegno e della fatica, educa a gestire i momenti di sconforto. In Margherita riecheggiano anche gli insegnamenti acquisiti negli scout che si ripropongono ora in forma più consapevole.

Il nuovo ingresso nel Circolo Rocciatori per il direttore Daniele Frialdi «porta energia e voglia di fare. Le donne che si avvicinano al nostro sport sono sempre di più e spero che Margherita possa ispirarne altre, tanto da far diventare gli ingressi al Circolo una normalità». Il pensiero è condiviso dal presidente della Società Ugolini Claudio Dal Ben, per il quale «è motivo di soddisfazione riscontrare tra le nuove generazioni la passione per l’alpinismo e il desiderio di condividere esperienze». 
Assieme a quello in parete Margherita ha portato avanti un altro impegnativo percorso: a giugno conseguirà la laurea in medicina. Il bianco dei ghiacciai si riflette su quello del camice in ospedale. «Mi piacerebbe diventare medico di medicina interna - racconta - come nell’alpinismo non aspiro a diventare iperspecialista in nessun settore, ma amo il pensiero di rimanere un professionista che considera il malato nel suo complesso, nell’insieme delle sue malattie e dei suoi vissuti personali». E sarà un privilegio, per i futuri pazienti, farsi prendere per mano da chi ha già dimostrato di possedere equilibrio e di sapere usare bene le mani.

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