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La scelta (ardua) tra albero di Natale vero o finto

Ruggero Bontempi
Come decidere gli addobbi per il periodo di festa in un’epoca in cui la sensibilità rispetto ai temi ambientali è sempre più crescente
Alberi di Natale, veri e finti, in vendita in un negozio
Alberi di Natale, veri e finti, in vendita in un negozio
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Si avvicina il periodo delle festività, e la tradizione si rinnova riproponendo il tempo della riapertura degli scatoloni nei quali sono state riposte dallo scorso mese di gennaio le statue e la capanna del presepe. L’albero di Natale con le sue luci e i suoi addobbi è un altro dei simboli più utilizzati per richiamare la festa della natività del Signore e sono in molti ogni anno a porsi domande in merito all’opportunità di scegliere un albero vero o uno artificiale. La diffusione di una sensibilità crescente rispetto ai temi che riguardano la natura contribuisce ad incrementare l’interesse per la risposta, che deve articolarsi in riferimento a fattori economici e ambientali.

Albero finto o albero vero?

La preferenza che ricade su un albero di plastica non esprime necessariamente una scelta più ecologica rispetto a quella che privilegia un albero naturale, dato che i prodotti derivati dal petrolio richiedono lunghi e complessi processi di smaltimento. Questi ultimi, sommati a quelli generati dalla produzione che avviene spesso in Cina, e a quelli del trasporto fino al punto di vendita finale e all’abitazione dell’acquirente, generano l’immissione in atmosfera di rilevanti quantitativi di gas serra. Una pianta finta diventa competitiva in termini di impronta di carbonio solo se viene utilizzata per almeno vent’anni, quindi per un lasso di tempo raramente raggiungibile.

La scelta di un albero vero può rivelarsi migliore soprattutto se ricade su piante certificate, dotate di apposita etichetta, riguardo alla gestione dei boschi dai quali provengono. In Italia esistono oltre novecentomila ettari di boschi che hanno ottenuto una certificazione di gestione forestale sostenibile, dei quali alcune decine di migliaia ricadono sul territorio della provincia di Brescia.

Un albero di Natale certificato proveniente dall’Italia, per la maggior parte da piccole aziende agricole, riduce gli impatti derivanti dal trasporto. Gli altri abeti italiani da addobbare dotati di certificazione derivano da foreste che adottano pratiche di gestione che prevedono opportuni interventi di diradamento, rispettosi dei naturali cicli di crescita delle piante. Si tratta quindi di alberi maturi e già destinati al taglio per dare spazio ad altri più giovani, o destinati alla produzione di travi o di altri oggetti in legno.

Al termine del periodo delle feste la scelta della ripiantumazione dovrà essere ponderata in riferimento alle caratteristiche climatiche e a quelle del suolo, oltre a quelle delle radici. In ogni caso un albero vero può diventare compost.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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