Incontrare un lupo: le regole di comportamento
In relazione ai numerosi avvistamenti che hanno interessato anche recentemente la provincia di Brescia si promuove la massima diffusione delle norme comportamentali da adottare in caso di incontro con un orso. È tuttavia opportuno conoscere anche quelle che riguardano l’interazione tra l’uomo e il lupo dato che, secondo i dati forniti poche settimane fa dai più recenti monitoraggi, sono sempre presenti in Valle Camonica due branchi, uno nella zona del Tonale e uno in quella della Val Grande e Mortirolo, e per entrambi è accertata l’avvenuta riproduzione nel corso del 2024.
Tra le aree naturali protette impegnate nel contesto del Progetto WolfAlps nella promozione dell'ecoturismo e di attività di educazione ambientale c’è anche il Parco Nazionale dello Stelvio, che nella sua porzione lombarda accoglie oggi, tra le province di Brescia e di Sondrio, quattro branchi di lupi.
Questo animale carico di fascino è in espansione naturale sull’arco alpino a partire dagli anni Novanta del secolo scorso, e in questa fase ha ormai raggiunto, oltre alle zone di montagna, anche aree collinari e di pianura. La sfida della coesistenza con l’uomo può essere vinta solo mediante l’abolizione dei pregiudizi che contribuiscono a creare, assieme a quello del lupo reale, un suo profilo fantasioso e distorto.
Le regole di comportamento
In caso di frequentazione di aree frequentate dal lupo, o di incontro con il selvatico in natura, sarà quindi opportuno parlare ad alta voce, battere le mani e agitare eventualmente le braccia. Tali azioni favoriranno nella maggior parte dei casi l’allontanamento dell'animale. Chi frequenta le zone di montagna con un cane al seguito è necessario che lo tenga sempre al guinzaglio, non soltanto per evitare che si avvicini volontariamente a un lupo, ma anche ad altri animali selvatici.
Nei contesti urbanizzati è inoltre buona norma evitare l’abbandono di qualsiasi fonte di cibo. L’eventuale incontro con un lupo mentre si è alla guida va gestito evitando di inseguire l’animale, offrendogli la possibilità di allontanarsi in modo spontaneo.
Il progetto che intende favorire il miglioramento della coesistenza con il lupo si rivolge soprattutto alle persone e alle categorie più direttamente interessate tra quelle che vivono sull’arco alpino: allevatori di bestiame, cacciatori, amministratori locali e cittadini. Oltre qualsiasi confine e pregiudizio si può ottenere la conservazione del lupo sulle montagne alpine.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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