Il corniolo e quelle sue macchie scarlatte che punteggiano boschi e siepi
Il colore rosso vivace delle sue drupe attira l’attenzione di camminatori che frequentano aree caratterizzate da associazioni vegetali diverse. Nel contesto di siepi miste di pianura e di collina, nei boschi di ambienti caldi con vegetazione di tipo mediterraneo, e nelle fasce altimetriche montane fino a 1400 metri di quota, il corniolo (Cornus mas) è una presenza diffusa anche nel territorio della provincia di Brescia. Si tratta di una pianta dotata di grandi capacità di adattamento, che può resistere ai rigori invernali e alle torride temperature estive, presente su terreni freschi così come su quelli aridi e sassosi.
Il corniolo è originario della zona centro-meridionale del continente europeo, il suo areale può spingersi fino a raggiungere le zone asiatiche occidentali, appartiene alla famiglia delle Cornacee e la sua altezza può raggiungere 8 metri. Presenta un fusto eretto, talvolta sinuoso, con ramificazioni estese nella parte basale a conferire un portamento cespuglioso. Le foglie sono picciolate di colore verde scuro con evidenti nervature, e le caratteristiche infiorescenze a ombrello hanno un evidente colore giallastro.
La fioritura si manifesta sulla pianta ancora spoglia nel corso della stagione invernale, generalmente nel periodo compreso tra i mesi di febbraio e di marzo, mentre i frutti raggiungono la maturazione molto più tardi, alla fine dell’estate, e si possono osservare penduli ancora in queste settimane in alcune zone, dove si apprezza il risalto cromatico con la forma che richiama quella di una ciliegia ovoidale. Le corniole raccolte prima della maturazione, che avviene quando manifestano un colore rosso scarlatto, hanno un sapore acidulo. Presentano un elevato contenuto di Vitamina C, oltre a quello di zuccheri, pectine e tannini, e si possono utilizzare per produrre confetture e liquori.
Il suo utilizzo
L’attenzione verso questa specie è stata avviata fin dall’antichità. La tradizione tramanda infatti un racconto che vede protagonisti i fondatori di Roma. Per definire i confini della futura città si narra che sia stato utilizzato un giavellotto di legno di corniolo, lanciato verso il cielo con un gesto di grande teatralità. Altri utilizzi documentati riguardano la produzione di attrezzi agricoli che necessitano di qualità di robustezza e durata, quali aratri, erpici e ruote di carri. Ancora oggi alcuni artigiani del legno continuano ad utilizzare il corniolo per realizzare piccoli oggetti decorativi e sculture.
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