Idee per un'escursione: 5 itinerari in quota sulle montagne bresciane
La stagione estiva è quella più propizia per avvicinarsi ai contesti delle alte quote. Chi intende superare l’isoipsa dei 4000 metri rimanendo in Lombardia dovrà dirigersi verso la Cima Perrucchetti nel gruppo del Bernina, mentre un po’ più distanti sono i quattromila che si innalzano sul territorio svizzero, o su quelli del Piemonte e della Valle d’Aosta. In ambito bresciano la cima dell’Adamello, dall’alto dei suoi 3539 metri di quota, si innalza sopra tutte le altre della provincia. Anche la fascia altimetrica dei 3000 metri rappresenta un contesto ambientale di notevole fascino, e sono diverse decine le vette bresciane che la raggiungono.
Muoversi attorno ai tremila metri richiede in alcuni casi approcci prettamente alpinistici, ma non mancano mete raggiungibili senza eccessive difficoltà, pur muovendosi su terreni di escursionismo impegnativo. La sottolineatura sempre opportuna è quella di raccogliere prima informazioni dettagliate sugli itinerari e sulle difficoltà da affrontare, e disporre della conoscenza, dell’esperienza, dell’attrezzatura e delle precauzioni necessarie. Alcune proposte di seguito.Cima Venerocolo (3323 m)
La presenza del rifugio Garibaldi nell’alta Valle dell’Avio rende più agevole affrontare l’ascesa a questa bella cima del gruppo dell’Adamello. A ridosso della chiesetta e del rifugio parte la traccia segnalata che rimonta una pietraia di grossi massi. Questa parte finale dell’escursione è piuttosto faticosa, ma la vista che si ammira dal Passo Venerocolo e più in alto dalla cima ripaga pienamente la fatica.
Monte Coleazzo (3029 m)
Sono tre le elevazioni che si distinguono sul profilo di questa montagna che si innalza sul versante orografico sinistro della Valle di Canè. Il Coleazzo si colloca all’interno dei confini del Parco Nazionale dello Stelvio, e gli ambienti che si attraversano per salire questa montagna con partenza da Cortebona sono motivo di gratificazione ancora prima di raggiungere la cima.
Cornone di Blumone (2843 m)
E’ una delle montagne più conosciute della provincia di Brescia, e uno dei simboli del Parco dell’Adamello per i significati che la zona riveste relativamente alle componenti geologiche e floristiche in particolare. Anche su questa cima il panorama che si ammira è molto vasto. Il rifugio Tita Secchi al lago della vacca rappresenta un punto di appoggio ideale per trascorrere un paio di giorni e approfondire la conoscenza della porzione meridionale del gruppo dell’Adamello.
Cima Laione (2763 m)
Ancora nella zona del Blumone, a nord-est del lago della vacca, si possono dirigere gli scarponi verso la cima Laione e la sua Madonnina. Anche lungo il percorso che sale su questa vetta non mancano ruderi di opere militari da osservare, grandi massi tra i quali camminare e ampie visuali da ammirare. Nei panorami fanno capolino anche la Concarena e il Pizzo Badile Camuno.
Monte Aviolo (2881 m)
Il profilo elegante del Monte Aviolo nobilita il territorio di Edolo sul quale si affaccia. Ci si avvicina all’inizio del sentiero che porta su questa cima percorrendo la strada che sale a oriente del paese verso la Malga Stain. La salita richiede il superamento di terreni erbosi, pendii ripidi e canaloni. Sui versanti dell’Aviolo sono presenti itinerari di arrampicata su roccia, e nella stagione invernale si può salire anche con ramponi e piccozze.
@Sport
Calcio, basket, pallavolo, rugby, pallanuoto e tanto altro... Storie di sport, di sfide, di tifo. Biancoblù e non solo.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato