I grandi laghi artificiali bresciani: 5 itinerari per riscoprirli
Ci sono elementi di forte richiamo per gli escursionisti che si legano alla presenza dell’acqua sul territorio della provincia di Brescia. Torrenti, laghetti, cascate e piccole pozze ingentiliscono e allietano numerosi contesti, caratterizzandosi per il piacevole mormorio generato dallo scorrimento o dai salti di limpide acque e per il silenzio di una superficie piatta e ferma sulla quale si riflettono i raggi del sole. Se le cascate e i laghetti bresciani si possono quantificare in alcune centinaia, sono decisamente in numero ridotto i grandi laghi artificiali, la cui origine è dovuta in gran parte a progetti che perseguono finalità di produzione di energia. La presenza di queste strutture imponenti è consolidata da tempo, e talvolta possono rappresentare anche la meta o lo spunto per effettuare un’escursione. Ne proponiamo alcune.
Lago d’Arno
Il lago d’Arno nella Valle di Saviore si accompagna ad alcuni piccoli laghetti naturali presenti nella conca omonima. Questo grande lago artificiale è quello che presenta la maggiore capacità d’invaso tra tutti quelli della Valle Camonica.
Si può raggiungere a piedi con partenza dalla località Rasega o dal piccolo nucleo di case di Isola. Un’altra possibilità è offerta dal lungo Sentiero dei Tre Fratelli che parte dal paese di Paspardo.
Venerocolo
Diga costruita tra il 1956 e il 1959, che raccoglie le acque che provengono dai laghetti del Venerocolo e dalla Vedretta dei Frati. È uno dei laghi artificiali più conosciuti della provincia di Brescia, dato che la sua posizione è collocata ai piedi dell’Adamello e nelle immediate adiacenze del rifugio Garibaldi del CAI Brescia. Il percorso più frequentato per raggiungere questa diga parte dalla Malga Caldea nella Valle dell’Avio che si imbocca da Temù, e richiede oltre tre ore di cammino.Pantano d’Avio
Anche questa grande diga, come quella del Venerocolo, appartiene al sistema idroelettrico "Avio", del quale fanno contestualmente parte anche il laghetto d’Avio, il lago d’Avio e il lago Benedetto. Dai laghi Pantano d’Avio e Venerocolo transita il percorso dell’Alta Via dell’Adamello. Per arrivare a questo grande invaso, con bella vista sulla Cima Plem, si segue il tratto iniziale del sentiero per il rifugio Garibaldi e poi si devia all’altezza della Malga Lavedole.
Ponte Cola
Accolta tra i monti della zona occidentale del lago di Garda, tra Gargnano e la Valvestino, si estende la superficie del lago artificiale di Ponte Cola. Il grande invaso artificiale rappresenta un motivo di sosta per gli automobilisti che percorrono la strada provinciale che lo affianca, oltre che per numerosi ciclisti.
Tra Navazzo di Gargnano, le valli della Costa e del Droanello si offre la possibilità di disegnare interessanti itinerari ad anello da percorrere a piedi e in mountain bike che partono direttamente dalla diga.
Lago della Vacca
Il celebre masso che richiama le forme di un bovino, e il rifugio Tita Secchi della Società Escursionisti Bresciani "Ugolini", rappresentano una delle più classiche mete escursionistiche della provincia di Brescia. In questa stessa zona, ai piedi del Cornone di Blumone, fa bella mostra di sé in questa porzione meridionale del gruppo dell’Adamello anche il lago della Vacca. Si può raggiungere a piedi e in mountain bike, e nella stagione invernale anche con gli sci e le pelli o con le racchette da neve.
@Buongiorno Brescia
La newsletter del mattino, per iniziare la giornata sapendo che aria tira in città, provincia e non solo.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato