I cristalli di neve e il loro sviluppo: come nascono le valanghe
Nuova neve è arrivata dal cielo nei giorni scorsi, e rinnovate opportunità attese dagli appassionati si sono aperte per la pratica di sport invernali, in particolare scialpinismo ed escursionismo con le racchette da neve.
La novità, la voglia e l’entusiasmo non devono però far mettere in secondo piano la valutazione di un pericolo consolidato, relativo alla possibilità che si rimanga coinvolti in fenomeni valanghivi.
Osservare la neve
Per capire cos’è una valanga è necessario partire dalla neve, i cui cristalli prendono forma all’interno delle nuvole per sublimazione di goccioline di vapore acqueo attorno a minuscoli nuclei di congelamento. Le temperature e il grado di umidità influiscono sullo sviluppo dei cristalli, che possono assumere diverse tipologie. Turbinando nell’aria i cristalli possono unirsi tra loro e formare i cristalli di neve che, soprattutto per effetto del vento, cambiano forma anche in modo sostanziale nel corso della loro caduta al suolo.Quando toccano terra i cristalli vanno incontro a nuove trasformazioni che prendono il nome di metamorfismi, che li conducono ad evolversi con il passare del tempo verso forme di equilibrio (metamorfismo distruttivo) e di forme di crescita cinetica (metamorfismo costruttivo).
Quando i depositi nevosi generati da diverse precipitazioni si sovrappongono nel corso del tempo si generano strati dotati di diverse caratteristiche fisiche e meccaniche. Sui pendii, soprattutto quelli ripidi ma non soltanto, le forze e le tensioni che si generano in tali strati non trovano sempre un equilibrio, ed è a seguito dell’indebolimento dei legami tra i cristalli che può generarsi una valanga.
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A sera il riassunto della giornata: i fatti principali, le novità per restare aggiornati.
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