Gheza e Venturelli hanno aperto una nuova via sull’Adamello
C’è ancora spazio per nuove linee sulla parete nord dell’Adamello. Per affrontare salite inedite però servono intuito, capacità di osservazione e condizioni ideali.
La cordata
Sulla base di questi presupposti si sono mossi recentemente l’alpinista camuno Leo Gheza e la guida alpina gussaghese Giulia Venturelli, cordata forte e rodata, che ha trovato uno spazio di parete libera interessante da affrontare in condizioni invernali.
In queste settimane le condizioni meteorologiche e la precipitazioni nevose hanno favorito sull’ambita parete condizioni ideali che non si presentavano da tempo. Diverse cordate ne stanno approfittando per salire, soprattutto «Hello woman of my dreams», mentre i due amici hanno indirizzato le loro attenzioni su un tratto di parete mai salito, sul quale la neve dura che si è incollata alle placche di granito ha svelato spazi inediti per la progressione, che si è articolata su terreni diversi.
La linea
«Si tratta di una linea nuova abbastanza logica», ci ha raccontato Leo, «e abbiamo lasciato in parete alcune protezioni per favorire i ripetitori».
La via è lunga 500 metri, presenta difficoltà di M6+/80° e ha preso il nome di Kdp. «Abbiamo voluto dedicarla alla memoria di Manuel Faustinelli di Pezzo di Ponte di Legno, Kel de Pez”, riferisce ancora Leo, «alpinista e tecnico del Soccorso Alpino che sull’Adamello era di casa, deceduto nell’autunno dello scorso anno sulla parete nord della Presolana».
La seconda salita è stata effettuata dalla forte guida alpina piemontese Federica Mingolla con il suo compagno.
Alcuni giorni dopo Leo è tornato a scalare sull’Adamello da dove è decollato con il parapendio. All’amore non si comanda.
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