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È impercettibile, ma le montagne sono sempre più alte

Ruggero Bontempi
Ci sono porzioni della nostra provincia che si abbassano e altre che si alzano per effetto della spinta della placca continentale africana contro quella euroasiatica
Una porzione del nord Italia e la provincia di Brescia sul sito Copernicus
Una porzione del nord Italia e la provincia di Brescia sul sito Copernicus
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Una parte del territorio della provincia di Brescia cresce, e un’altra si abbassa. Non divulghiamo indicatori economici o demografici, ma i dati rilevati su porzioni di terreno che mostrano innalzamenti e altre che si spostano verso il basso.

I dati in questione sono riuniti in un programma di osservazione della terra coordinato dell’Unione Europea chiamato Copernicus, che si avvale della collaborazione di tutti gli stati membri per raccogliere dati globali provenienti da satelliti e da sistemi di misurazione terrestri, aerei e marittimi. Proprio pochi giorni fa è stato lanciato nello spazio un nuovo satellite Sentinel-1.

Ai servizi d’informazione forniti dal programma possono accedere liberamente tutti i cittadini mediante il sito coperinicus.eu. Di particolare interesse risulta la consultazione di una mappa interattiva che permette di scendere dalla scala continentale fino a quella locale, individuando centinaia e anche migliaia di riferimenti di dettaglio su ciascun comune.

Ogni punto è riportato con precisione millimetrica: quelli arancioni o rossi indicano che il livello del suolo è in fase di abbassamento, mentre quelli di colore azzurro intenso e blu registrano una fase di sollevamento.

La provincia di Brescia

L’evidenza che si coglie è quella che mostra la stabilità della città di Brescia, l’abbassamento della bassa Val Padana e l’innalzamento della zona alpina, quantificato fino a due millimetri ogni anno a causa della spinta verso nord della placca continentale africana contro quella euroasiatica. Le montagne quindi, anche se in modo umanamente impercettibile, sono soggette a variazioni di quota.

La misurazione più recente della vetta dell’Everest ad esempio, effettuata nell’anno 2020, ha restituito la quota di 8848,86 metri grazie alle misure geodetiche realizzate dal Nepal e dalla Cina sugli opposti versanti, e si stima che possa crescere di circa 4 millimetri ogni anno.

L’Adamello

Un accurato progetto di misurazione ha coinvolto anche il nostro Adamello. La quota della montagna più alta della provincia di Brescia è stata riportata per diversi anni sulle mappe dell’Istituto Geografico Militare e su quelle escursionistiche in modo difforme: 3354 (prima misurazione), 3545 e 3539 metri.

Vent’anni addietro, nell’estate del 2004, è stato realizzato un progetto specifico di misurazione con trigonometria tradizionale e satellitare coordinato dal professor Vassena dell’Università degli Studi di Brescia. Teodoliti e satelliti hanno consegnato una misura quasi analoga che si colloca a 3539,02 metri sul livello del mare, come riportano le mappe escursionistiche aggiornate.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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