Delbarba alla gara più dura del mondo

Daniele Piacentini
L’ironman parteciperà alla Swiss Peaks di fine agosto per aiutare la ricerca scientifica
Stefano Delbarba in cima alla Corna Trentapassi - © www.giornaledibrescia.itdelbarba.jpg
Stefano Delbarba in cima alla Corna Trentapassi - © www.giornaledibrescia.itdelbarba.jpg
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Di corsa per 660 km su e giù per i picchi alpini della Svizzera, e con ben 50mila metri di dislivello (che in linea, giusto per capire lo sforzo, sono più di una maratona): è l’impresa ai limiti della capacità fisica che il 50enne carpentiere adrense, Stefano Delbarba, si prepara ad affrontare dal 26 agosto all’8 settembre partecipando alla Swiss Peaks, definita non a caso dagli organizzatori come «la gara più dura e più lunga del mondo. Dal lago di Ginevra al Ghiacciaio del Rodano, dai ghiacciai al Lago di Ginevra, il mito si costruisce chilometro dopo chilometro attraverso le più belle valli alpine, toccando i Quattromila delle Alpi».

L’impresa

Delbarba, in questi giorni, si sta preparando alla gara a cui prenderanno parte 168 atleti provenienti da tutto il mondo, selezionati direttamente dalla giuria sulla base del loro curriculum sportivo. Otto gli italiani iscritti e un solo bresciano: Delbarba, appunto.

L’iron man franciacortino, però, ha voluto unire alla sfida sportiva quella solidale raccogliendo fondi per due associazioni dell’Ovest che si occupano di ricerca scientifica per patologie rare che colpiscono in particolare i più piccoli: «Angeli per la vita» e «Cistinosi odv». Un pool di sponsor locali ha accettato la scommessa, impegnandosi a donare almeno un euro per ogni chilometro percorso da Delbarba. Parallelamente è stata aperta, sulla piattaforma gofundme.com, una raccolta fondi rivolta a tutta la cittadinanza.

Cercando «Stefano Delbarba» si può donare alla campagna «Ricerca medica sulla sindrome di Menkes e Cistinosi Italia». L’obiettivo è arrivare a quota 20mila euro, chilometro dopo chilometro, vetta alpina dopo vetta alpina.

«Vogliamo ripetere - spiega Delbarba - quanto fatto ad aprile, con i 3mila euro raccolti durante la “Trenta per Trentapassi”, quando il 50enne era salito (e sceso) per trenta volte di fila la Corna Trentapassi, sul lago d’Iseo, percorrendo in 45 ore una distanza di 150 chilometri, con un dislivello di poco inferiore ai 15mila metri. Quasi una... sgambata, se paragonata alla gara svizzera di fine agosto: «Quella in Svizzera - spiega Delbarba, che nella vita di tutti i giorni monta impianti siderurgici per forni elettrici alla Cobresa di Cortefranca - è una gara unica, sarà una bella sfida anche personale. Sono un autodidatta, non ho un preparatore atletico, mi alleno da solo, ad aiutarmi c’è solo il mio storico fisioterapista, Paolo Mazza, con cui mi sto concentrando su lavori specifici di potenziamento. Speriamo di andare bene e di raccogliere quanti più fondi possibili per chi ne ha bisogno».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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