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Com’è andata l’avventura di Ettore Campana sulla Karakorum Highway

Il bresciano ha affrontato la strada che collega in quota il Pakistan e la Cina: ha percorso 1680 chilometri in bicicletta e 168 a piedi
Ettore Campana sulla Karakorum Highway
Ettore Campana sulla Karakorum Highway
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Si chiama «Scalo sogni» e si declina in montagna e in bicicletta.

L’ultimo progetto dell’esperto uomo di avventura bresciano Ettore Campana è stato ancora una volta dedicato alle persone con disabilità, e si è appena concluso lungo il tracciato della Karakorum Highway.

Gli obiettivi

Anche questo recente viaggio ha avuto un obiettivo duplice. Il primo, di carattere sportivo, è stato quello di pedalare lungo la strada che collega in quota il Pakistan e la Cina salendo alcune cime della zona. Il secondo ha riguardato invece la distribuzione ai ragazzi locali, con spirito di coinvolgimento e reciproco scambio di forza, di alcune decine di braccialetti realizzati dai ragazzi del Centro educativo Il Vomere di Travagliato.

Il viaggio

Il viaggio è durato 39 giorni, durante i quali Campana ha percorso 1680 chilometri, di cui 168 a piedi, superando un dislivello complessivo superiore a 32mila metri (dei quali 10mila a piedi).

Tredici sono state le cime salite, delle quali una, di altezza pari a 5220 metri, è stata rappresentata da un rilievo privo di nome che Campana ha battezzato «Il Vomere Peak».

Numeri di tutto rilievo, non privi di risvolti inattesi che hanno reso il viaggio pericoloso, stancante e ricco di complicazioni.

Il viaggio di Ettore Campana
Il viaggio di Ettore Campana

I problemi

All’inizio la tensione è stata fatta crescere dalla Polizia pakistana che ha voluto scortare, fare pedalare di notte e poi bloccare in caserma l’intrepido bresciano per non precisati motivi di sicurezza.

Dopo aver faticosamente raggiunto in sella il Babusar Pass (4173 metri) Campana si è guadagnato l’ingresso ufficiale sulla storica Via della seta, che ha spalancato un contesto ambientale di grande suggestione caratterizzato da canyon rocciosi, montagne imponenti e selvagge. Tra queste anche il Nanga Parbat, cima di ottomila metri del Kashmir che si innalza sulla valle dell’Indo, della quale Campana ha potuto ammirare la celebre e severa parete nord.

Uno dei paesaggi del viaggio di Campana
Uno dei paesaggi del viaggio di Campana

Nuovi problemi hanno caratterizzato la successiva parte del viaggio di Ettore. Per quelli di carattere meccanico (forature e inefficienza dell’impianto frenante) hanno contribuito a trovare la soluzione in modo ingegnoso cordiali persone del luogo. Più difficile si è rivelata la necessità di rispondere ai problemi fisici riconducibili al consumo di acqua e cibo di qualità scadente, che hanno causato una notevole debilitazione, una sosta forzata di qualche giorno e un ridimensionamento degli obiettivi alpinistici definiti alla partenza.

Il meteo

Un altro fattore critico ha riguardato le condizioni meteorologiche. Le stabili giornate autunnali dei primi giorni di pedalata hanno dovuto lasciare spazio alle precipitazioni nevose e ad un sensibile abbassamento delle temperature. La progressione in bicicletta è stata quindi motivo di congelamento alle estremità degli arti, e ha reso complicata anche la fase finale del viaggio che si è concluso a Kashgar.

L’affetto ricevuto dai ragazzi del Vomere si è rivelato decisivo per superare le difficoltà riscontrate.

Spronarsi e condividere aiuta, scalare sogni è possibile.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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