Terre rubate in Africa, comunità locali in crisi

Multinazionali e Paesi stranieri puntano a risorse preziose: l’Africa è il primo continente per attrazione di investimenti per lo sfruttamento delle foreste, l’estrazione mineraria e l’agricoltura intensiva
Cinque società, da sole, controllano il 75% delle piantagioni di palma da olio in Africa - Foto Unsplash © www.giornaledibrescia.it
Cinque società, da sole, controllano il 75% delle piantagioni di palma da olio in Africa - Foto Unsplash © www.giornaledibrescia.it

Chi decide sull’accesso alla terra, sulla proprietà e sui diritti di utilizzo? In molti Paesi le risposte a queste domande sono complesse. I titoli di proprietà terriera spesso non sono documentati, e normative legali e consuetudinarie coesistono. Diventa così più facile l’accaparramento delle terre (land grabbing) da parte di grandi multinazionali ai danni delle comunità locali. L’Africa, per la sua superficie, e per l’abbondanza di risorse naturali e minerarie, è il primo continente per attraz

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