Natale è un luccichio negli occhi di un altro essere vivente
Natale è un giorno dell’anno che si augura sereno, ma la vita ha il suo andamento che non tiene conto né del calendario né dei desideri dei mortali. Capita così che, la sera della Vigilia, Rachele si trovi a tavola con i quattro fratelli e il padre, ma che nessuno abbia voglia di mangiare.
I pensieri che chiudono lo stomaco sono concentrati sulla madre, ricoverata all’ospedale e senza grandi speranze di uscirne più. Passato il primo momento, iniziano a farsi forza, a provare a parlare di altro, a creare l’oasi di una sera ricacciando indietro a colpi di volontà le ombre che provano ad allungarsi sulla riunione familiare.
Dopo la Messa, è rimasta una scatola di dolcetti che Rachele ha ricevuto in dono e che pensava di condividere. Sono graziosi, incartati uno per uno con tanto di fiocchetto e sistemati in una scatola deliziosa però sono rimasti intatti: non era il momento di strafare. Al momento di separarsi, Rachele torna alla propria abitazione e a farle compagnia sono quei dolcetti. Rifiuta di considerarli un avanzo: sono una bella sorpresa che in quel momento non riesce ad apprezzare. Pensa che potrebbe tenerli per uno dei pranzi degli altri giorni di festa o portarli al lavoro per condividerli con i colleghi…
Attraversa la città e, appena fuori, si ferma a un semaforo rosso. Un po’ arretrata rispetto alla via c’è una ragazza sola. Si sta scaldando a un focherello improvvisato. Che cosa stia facendo è lampante e che non sia impegnata è presto spiegato dalla strada deserta: sono tutti seduti accanto a qualche tavolo. La ragazza sta cantando e attraverso il finestrino chiuso a Rachele arriva la sua voce: canta una canzone di Natale. Il semaforo diventa verde, ma tanto non arriva nessuno. Rachele abbassa il finestrino e attira l’attenzione della ragazza. Quella si avvicina, con l’espressione di una che ha sentito troppe richieste strane ma non ha perso la curiosità.
Rachele prende la scatola dei dolcetti e gliela porge. Quella, sulle prime, non capisce e poi afferra il senso e sorride. Prende il pacchetto e lo studia con uno sguardo felice da bambina incredula. Rachele riparte e la lascia lì con il suo dono inatteso. Sbircia dallo specchietto retrovisore e vede che torna al focherello tenendo la scatola davanti a sé, per trattarla come si fa con i regali: si aprono con calma, pregustandoli prima di impossessarsene.
Le immagini natalizie sono scatti pubblicitari che vogliono le case addobbate e gli alberi scintillanti, i pacchetti infiocchettati e una ressa domestica festante. Nei fatti è più spesso un’abboffata irriverente che precede il vaglio critico dei regali. Nella realtà, a volte va bene, a volte meglio, a volte peggio, a volte va e basta (e sembra già molto). Poi ci sono quei fortunati momenti in cui qualcuno riesce ad accendere un luccichio negli occhi di un altro essere vivente e allora forse è un pochino più Natale del solito.
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