L’autonomia differenziata è la chiave per risolvere i disservizi

Il 22 ottobre del 2017, il referendum consultivo sull’autonomia differenziata in Lombardia si è concluso con un risultato inequivocabile: il 95,29% dei cittadini ha detto sì alla riforma. Una percentuale schiacciante, che nella provincia di Brescia è stata persino più elevata, con i favorevoli che hanno raggiunto il 96,50%.
A distanza di sette anni, la volontà dei lombardi si è finalmente tramutata in una legge dello Stato seria, efficace e puntuale. Quella varata dal Governo e dalla maggioranza di centrodestra.
L’autonomia differenziata faceva parte degli impegni che abbiamo assunto con gli elettori a settembre del 2022, con il nostro programma elettorale. Ed è un impegno che abbiamo mantenuto nella certezza che questo intervento sarà determinante per il futuro assetto istituzionale, economico e sociale del Paese e che rappresenterà un passo avanti nella qualità dei servizi offerti ai cittadini.
Forza Italia, il mio partito, sostiene da sempre il principio di sussidiarietà, nella convinzione che più le decisioni vengono assunte a un livello amministrativo vicino al cittadino, meglio si può rispondere alle sue esigenze. Questo è ancora più vero in un Paese come il nostro, in cui le regioni sono molto diverse tra loro e ogni territorio ha delle peculiarità che vanno conosciute, gestite ed esaltate.
Efficacia e tempestività dell’azione amministrativa e responsabilità nella gestione delle risorse sono, quindi, le parole d’ordine della riforma dell’autonomia che abbiamo varato.
Quanto ai disservizi di cui oggi, soprattutto in alcune aree del Paese, i cittadini sono vittime, in particolare nel campo della sanità, va detto e ribadito che nulla hanno a che fare con l’autonomia differenziata, come la sinistra vorrebbe far credere.
Direi piuttosto che quei problemi derivano dall’assenza di autonomia. Attualmente, infatti, nessuna regione gode dell’autonomia differenziata che abbiamo disegnato con la nostra legge, eppure i problemi ci sono, eccome. Questo perché non è affatto vero che il controllo dello Stato su determinate materie e competenze garantisca un minore divario regionale. Al contrario, quel divario c’è ed è cresciuto nel tempo. L’autonomia, dunque, non è il problema. Semmai è la soluzione. Se diamo ai governatori di Regione più strumenti per intervenire sulle criticità, infatti, dovranno anche assumersi le proprie responsabilità nel caso in cui non dovessero riuscire a risolverle.
Ovviamente, in tutto questo è fondamentale applicare la riforma con equilibrio per scongiurare il rischio di creare nuove disuguaglianze e disparità tra le diverse regioni e tra i loro cittadini. È per questo che Forza Italia si è impegnata in Parlamento e ha ottenuto l’assicurazione che i Livelli Essenziali delle Prestazioni, i famosi Lep, siano definiti e finanziati in base al fabbisogno standard prima di concedere qualsiasi forma di autonomia.
Inoltre, con il nostro segretario nazionale Antonio Tajani abbiamo costituito un osservatorio sull’applicazione della riforma. Tutti i 60 milioni di cittadini italiani, ovunque vivano, devono avere gli stessi diritti e uguale accesso ai servizi essenziali, senza che nessuno sia penalizzato. Solo così potremo garantire la coesione nazionale e l’equità tra le regioni.
Questa è la nostra riforma. Una riforma che continueremo a difendere dalle tante, troppe fake news che la sinistra diffonde per spaventare gli italiani.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato
@News in 5 minuti
A sera il riassunto della giornata: i fatti principali, le novità per restare aggiornati.
