I Mondiali del 2034 in Arabia tra politica, investimenti e indignazione
Gianluca Barca
Lo sport è quasi cieco e sordo davanti a ogni forma di violazione dei diritti umani e dei principi basilari della democrazia
L'assegnazione dei Mondiali 2024 all'Arabia Saudita - Foto Ansa/Epa/Stringer © www.giornaledibrescia.it
L’assegnazione, di fatto per acclamazione, della Coppa del Mondo di calcio del 2034 all’Arabia Saudita rilancia per l’ennesima volta il tema dei rapporti tra sport e politica. Con lo sport quasi sempre cieco e sordo davanti a ogni forma di violazione dei diritti umanitari e dei principi basilari della democrazia. si chiama «sport washing» che tradotto in parole povere significa rifarsi il look ospitando una grande competizione internazionale. La nostra condanna insieme ad altre 20 organizzazioni
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