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Fascismo, la comunità che risalta la «memoria nera»

Lo spiega lo studioso Andrea Martini che nel suo «Fascismo immaginario» racconta di un gruppo di militanti che dal Ventennio esalta il passato regime
L'oggetto in copertina sul libro
L'oggetto in copertina sul libro

Una comunità di perseguitati, vittime di un’epurazione selvaggia, estromessi dalla vita pubblica: è questa la raffigurazione di sé che i fascisti post 1945 propongono per descrivere la propria condizione nell’Italia repubblicana. Quanti insomma non solo non rinnegano la propria adesione al movimento fondato da Mussolini, ma esaltano il passato regime sino alla militanza nel Msi. Una raffigurazione avvalorata da quegli studiosi che parlano di «esuli in patria», vale a dire di emarginati cui sareb

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