Opinioni

Essenziali, liberi e innocui anche a Capodanno

Il 31 dicembre è una data che titilla la fantasia e a volte la trasforma in frenesia, ma forse l’augurio migliore è essere amici anche senza somigliarsi
L'amicizia tra un cane e un maialino
L'amicizia tra un cane e un maialino
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Il 31 dicembre è una data che titilla la fantasia e a volte la trasforma in frenesia. Dove vai? Con chi? Che cosa fai? Indosserai qualcosa di rosso? Chi viene con te, chi porti, chi trovi, chi eviti? Di quale oggetto vecchio di sbarazzerai? Hai preparato le lenticchie?

A far da contraltare, sta arroccata la schiera degli scettici: è solo un cambio di data, io vado a dormire e punto la sveglia per il brindisi, io nemmeno la sveglia: da qualche parte nel mondo, l’anno nuovo è già cominciato. Un terzo insieme, che si sovrappone in parte ai due precedenti, sono gli immersivi dei bilanci: quanti libri hai letto? Quante città hai visitato? Quante persone nuove hai conosciuto? Quanti straordinari hai fatto? Hai guadagnato di più o di meno? È andata meglio o peggio dell’anno scorso? Gli irriducibili veri sono però quelli dei buoni propositi: che cosa ti impegnerai a fare per il prossimo anno? Spendere di meno, andare in palestra, imparare una lingua, cambiare casa, cambiare lavoro, lasciare una persona, trovare una persona, riprendere a studiare…

Uno strano incontro

Ho fatto il pieno di queste conversazioni nei giorni scorsi e (sarò onesta) alcune le ho intenzionalmente innestate per sentire qualcosa di nuovo. Ho atteso fino all’ultimo minuto uno spunto che mi facesse guardare al Capodanno in una maniera diversa. Poi sono uscita a fare quattro passi attorno alla casa di amici, su colline dolci e lontane e ho incontrato un cane. Un cane bellissimo, senza razza, senza collare, senza paura, senza aggressività, con il pelo pulito e l’aria di uno che mangia regolarmente. Mi ha superato ignorandomi. Si è fermato come chi si rende conto di una dimenticanza. È tornato indietro aggirandomi e poi si è buttato nei campi.

Incuriosita l’ho seguito con lo sguardo e sulle prime non riuscivo a capire cosa stessi vedendo: era un piccolo maiale rosa. Il cane gli è corso incontro, il maiale ha fatto come se nulla fosse e insieme, affiancati, si sono avviati verso l’orizzonte e si sono confusi tra le chiome dei noci: indifferenti, innocui, disinvolti.

Sana invidia

Il miglior amico dell’uomo e un essere che biologicamente all’uomo somiglia tantissimo anche se troppo spesso ne diventa il cibo. Hanno dato vita alla scena più bella, rasserenante ed emozionante che io abbia visto negli ultimi anni. In fondo, li ho un po’ invidiati. Ho poi scoperto che vivono in una cascina dalla quale ogni tanto escono per una passeggiata.

Ecco, è vero che un anno nuovo è solo una data che cambia, è sicuro che i riti scaramantici servono per scaricare ansia e paura, ma se abbiamo bisogno di sostituire il calendario per convincerci di poter cambiare o combinare qualcosa, di prendere in pugno una situazione spinosa, allora ben venga. Sarebbe bello però, a una certa, darci una mossa per essere simili anche senza essere uguali, amici anche senza somigliarci, innocui, orientati, amichevoli come un cane e un maiale che se ne vanno per i fatti loro, nella propria direzione, ignorando il superfluo, consumando l’essenziale, liberi, fautori del proprio destino anche senza calendario.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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