Bankitalia chiude a Brescia, la posizione di Camera di commercio

Roberto Saccone
Il presidente Roberto Saccone invia una lettera al Governatore della Banca d’Italia e alla responsabile della sede bresciana. Il testo integrale
La Camera di Commercio di Brescia - © www.giornaledibrescia.it
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La Camera di Commercio di Brescia, in relazione alla prospettata chiusura della sede bresciana della Banca d'Italia, ha inteso porre le proprie rimostranze in una lettera indirizzata a Fabio Panetta, Governatore della Banca d'Italia e a Marta Modonesil, responsabile della sede bresciana della Banca stessa.

Di seguito il testo integrale inviato da Roberto Saccone, presidente della Camera di commercio di Brescia.

Il presidente della Camera di Commercio di Brescia Roberto Saccone - © www.giornaledibrescia.it
Il presidente della Camera di Commercio di Brescia Roberto Saccone - © www.giornaledibrescia.it

Egregio Governatore,

Gentile dr.ssa,

la Camera di Commercio di Brescia ha appreso della scelta di chiudere la locale filiale della Banca d'Italia, nell'ambito del Piano di Sviluppo delle funzioni e di adeguamento degli assetti della rete territoriale. Non si può non rilevare, quanto al metodo, l'assenza di un opportuno e preventivo confronto con le istituzioni del territorio - rappresentative di una realtà economica tra le prime in Italia - che negli anni hanno sempre dimostrato attenzione e spirito di collaborazione sulle proposte, sui progetti e sulle iniziative della filiale bresciana.

Quanto al merito, non sfugge lo iato del confronto con l'articolazione della Banca d'Italia nelle altre regioni, che registrano perfomances economiche ed imprenditoriali di minor rilievo, a fronte del contesto lombardo, che prevale su tutte le altre. Dallo stesso report di Banca d'Italia del 24 marzo 2024 emerge come la Lombardia rappresenti il numero maggiore degli sportelli operativi dell'intera nazionale, apprestandosi invece ad avere un'articolazione dell'Istituto nazionale di due sole sedi territoriali, a fronte delle tre che verrebbero confermate in Puglia, in Sicilia, in Emilia Romagna ed in Veneto.

L'articolazione territoriale della Banca d'Italia a Brescia ricomprende anche i territori di Cremona e Mantova, creando un aggregato nel mondo bancario di notevole rilievo: - 1.055 sportelli bancari (di cui 646 a Brescia); - 56 mld/€ di prestiti bancari concessi (di cui 36 mld/€ a Brescia); - 70 mld/€ di depositi (di cui 46 a Brescia). Dal punto di vista imprenditoriale, sempre considerando l'aggregato, la filiale di Brescia si rivolge ad un sistema di oltre 174 mila imprese (di cui 117.000 a Brescia), con la rilevanza di più 54 mila società di capitali (di cui 40.000 a Brescia).

Come gestore dei compiti di tesoreria, per gli incassi ed i pagamenti del settore pubblico la filiale di Brescia - solo pergli enti locali territoriali - si rivolge ad una realtà di 389 Comuni (di cui 205 a Brescia), oltre alle loro aggregazioni, alle articolazioni territoriali delle amministrazioni dello Stato ed alle diverse autonomie funzionali.

La ricchezza e la vivacità del tessuto economico locale purtroppo diventano motivo di attrazione di fenomeni criminali, che portano all'usura ed al riciclaggio: attività che vanno attentamente osservate in loco anche grazie al monitoraggio dei flussi finanziari che fa capo alla Banca d'Italia.

Al fine di rendere più efficace l'espletamento dei compiti di politica monetaria e delle altre funzioni istituzionali, la Banca d'Italia svolge una intensa attività di analisi e di ricerca in campo economico-finanziario e giuridico: la vicinanza e la presenza nel contesto oltre che la possibilità di poter contare sulla consolidata collaborazione dell'Università di Brescia rappresentano un valido elemento di qualificazione delle stesse analisi e degli studi del territorio.

I numeri e le dimensioni in estrema sintesi sopra espressi da un lato danno idea dell'importanza della realtà economica locale e, dall'altro, contraddicono l'indirizzo formulato in ordine alla chiusura della filiale bresciana mentre dovrebbero indurre gli organi decisori a riconsiderare conmaggiore consapevolezza le dimensioni econometriche del territorio interessato.

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