La zucchina incontinente
Ormai ci conosciamo, non sono un tipo vanaglorioso. Ma quando ci vuole, ci vuole. Le mie zucchine mi hanno regalato l’ennesima soddisfazione. Una gigantesca soddisfazione. Ieri mattina il raccolto ha superato i cinque chili. Ripeto: 5,1 chilogrammi.
Sarà certo merito della perfetta concimazione del terreno, contribuirà questa estate che alterna la pioggia a caldo e tonificante sole. Ma è certo anche merito, lo devo dire, dell’amore dell’ortolano. È quel di più che fa la differenza. Una zucchina alla prova della bilancia ha segnato 1,5 chili, è il record stagionale. Qualche purista potrà dire che così grosse perdono la loro dolcezza, e devo anche ammettere che questa mi era sfuggita. Sarà quel che sarà, ma da coltivatore della terra è stato un risultato molto appagante.
Il momento del raccolto è per me più gratificante della consumazione. La mia gioia è stata immensa. Ho vissuto l’incontinenza della felicità. Ma con l’incontinenza non si scherza.
Nei giorni scorsi, mentre mi dedicavo alla quotidiana passeggiata sul bagnasciuga, mi sono imbattuto in una signora con in braccio un cane con il pannolone, per renderlo più spiritoso era coperto da una bandana. La donna raccontava a una passante incuriosita che la sua Adele (ve lo giuro) è molto sensibile agli sbalzi di temperatura, quando mette le zampette nell’acqua fredda non riesce a trattenersi:è incontinente, ha precisato.
La risatina compiaciuta scaturita da entrambe è stata la certificazione che il genere umano ha perso la continenza della vergogna.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato