La serenità del brodo

Il brodo è talmente fuori moda da essere sempre di moda
Il brodo di gallina è un grande classico (foto d'archivio)
Il brodo di gallina è un grande classico (foto d'archivio)
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Adoro sorseggiare il brodo, il mio preferito è quello di gallina, meravigliosamente grasso. Solitamente lo degusto in grosse tazze, che uso anche per la trippa, e preferibilmente di fronte a uno scoppiettante camino. Lo scenario ideale è completato da una copiosa nevicata e dall’assenza di connessione internet, se non prende neppure il telefono meglio ancora. Il brodo è talmente fuori moda da essere sempre di moda. Non teme certo la concorrenza dell’orrendo sushi (che mette tristezza solo a pensarlo), o degli apericena (in piedi a ingozzarsi di stuzzichini a 5 euro, compreso un bicchiere di pirlo più grande possibile).

Il brodo è il simbolo della resistenza in questi tristi tempi dove tutto è social, tutto è condivisione (con chi poi?), tutto è contestazione e invidia. Quest’ultima soprattutto è una vera e propria piaga, tanto che è stata coniata una nuova sindrome: la paragonite. Sepolti nella preistoria i tempi nei quali era soltanto l’erba del vicino a essere più verde, oggi sui social è una corsa continua all’apparire sempre luccicanti. Allora avanti con le foto ritoccate che se le vede vostra madre neppure vi riconosce, inquadrature del bilocale che neanche Versailles nel suo massimo splendore, cerchioni in lega che in ufficio tutti li invidiano, tanto la Punto su cui sono montati mica viene fotografata. Un tempo folle dove il massimo dell’aspirazione è essere invidiati, e non conta se avviene per una non realtà totalmente inventata. L’importante è che se ne parli. Ecco, parafrasando il grandissimo Ernesto Calindri, il brodo è l’antidoto contro il logorio della vita moderna..

 

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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