La mela che scalda
È proprio vero che non si finisce mai di imparare. Nei giorni scorsi stavo parlando di macedonia con il mio amico Flavio. A un certo punto mi ferma inorridito: non ci metterai anche la mela, mi dice. Certo, rispondo io candidamente. Ma sei matto, mi incalza lui, la mela è un frutto invernale quindi scalda.
Affascinato da questa meravigliosa teoria che evidentemente non ha nemmeno l’ombra di una base scientifica, chiedo delucidazioni. Lui prosegue: anche i kiwi e le arance non vanno mangiati per lo stesso motivo, sono invernali e scaldano.
A me però questa cosa è piaciuta. Ora ogni volta che mangio il melone in una giornata di solleone mi sento subito meglio, non lo metto più neppure nel frigo: è un frutto estivo quindi, secondo il Flavio pensiero, naturalmente rinfrescante.
Le idee per affrontare al meglio l’estate sono sempre preziose. Ho visto in televisione un esperto (non è stato precisato di cosa) che parlava di come combattere la calura. Straordinari i suoi suggerimenti. Eccone alcuni. Spruzzare le tende di acqua gelata (ti saluto umidità); mettere il cuscino del letto nel freezer (altro che sogni d’oro); piantare della vite attorno a casa (l’uva si potrà raccoglierla direttamente dalla finestra); accendere la ventola del bagno che così aspira l’aria calda (no comment).
Quando ero piccolo vicino a noi abitava la Ester, una donna straordinariamente anticonformista nata negli anni Venti. Durante le sere di luglio e agosto si piazzava nel giardino di casa e accoglieva le amiche con i piedi in un catino di acqua fresca. Molti la deridevano, oggi darebbe consigli in tv.
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