Il sorriso del cicorione
Quando ero piccolo odiavo la verdura. All’asilo le suore erano rigorosissime: se non si finiva tutto quanto c’era nel piatto si restava a tavola. Spesso il contorno erano i piselli, miei temutissimi nemici. Mangiarli neanche a pensarci, allora me li mettevo in tasca.
A casa poi dovevo vedermela con mia mamma, ma intanto avevo superato il controllo di suor Francesca. La svolta è arrivata quando mi sono dedicato alla coltivazione dell’orto.
Ho scoperto, per esempio, il cicorione pan di zucchero, che ora adoro: lo mangio sia crudo, tritato fine, oppure cotto. Il mio cammino di mangiatore di verdura procede, sempre senza eccessi. Per evitare di smarrire la strada prendo esempio da chi lo ha fatto prima di me.
Tina e il fidanzato Simon da tre anni condividono la loro passione per la natura e un regime alimentare alternativo: hanno abbandonato la dieta tradizionale per ingurgitare quintali di frutta al giorno, l’unico alimento al quale si avvicinano, da quando si sono incontrati non fanno altro che viaggiare nel Sud-Est asiatico a caccia di frutta tropicale per la loro dieta.
Garantiscono che essere diventati fruttiferi ha cambiato loro l’esistenza e da anni raccontano (ovviamente) su Instagram la loro scelta. Sembra di vederli, tutto il giorno alla ricerca di frutta e verdura. I due hanno raccontato che non si lavano più i denti perché le fibre contenute nei frutti li puliscono. La loro, sottolineano, è una vita con e per la natura.
Fulco Pratesi, già presidente del Wwf, raccontò di lavare i piatti sono nel lato utilizzato per non sprecare acqua, per la natura. Un giorno però qualcuno dovrà spiegarci perché natura e igiene personale sono incompatibili.
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