Il due di picche viaggia in metrò. L'amore no
Massimo è un 45enne torinese, di professione è programmatore software, ha la passione per la fotografia, cerca l’amore. Chiara ha 35 anni, pure lei è torinese, è una maestra di scuola materna e anche lei cerca l’amore. Siccome sono entrambi moderni e al passo coi tempi incrociano i loro destini sui social. Dopo le prime frasi di circostanza, condite da cuoricini e faccine dolci, lui fa lo splendido: vediamoci, saprò meritarmi la tua fiducia. Lei accetta, fissano un appuntamento. Scorre l’attesa, finalmente è il giorno. Lui prende la metropolitana ma sbaglia a calcolare i tempi, arriva in anticipo. Non preoccuparti, le scrive, arriva pure con calma io ti aspetto. Pensa di essersi giocato il jolly e invece è l’inizio della fine. Cuoricini e faccine dolci lasciano il posto all’intramontabile due di picche.
Lui ci resta malissimo, e dove poteva sfogarsi se non sui social? Quello che proprio non gli va giù è la motivazione: lei si sarebbe indignata perché lui si è presentato al primo appuntamento in metropolitana. Uno ci mette la buona volontà a usare i mezzi pubblici, si sfoga lui, ma c’è ancora molto da fare per cambiare la mentalità delle persone. E che diamine, e l’ambiente da difendere? E l’impegniamoci a inquinare di meno? E poi lei vuole ancora l’uomo che arriva in Ferrari? Tra i tanti no ricevuti durante la mia scarsissima carriera amorosa, uno mi ha particolarmente segnato. Lei era alta, bionda, intelligente, colta, aveva a cuore il destino del mondo. Non ne ha voluto sapere di me. Ora so il motivo: mi ero presentato in bicicletta.
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