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Verxo, il partner vincente per la sicurezza informatica

L’azienda bresciana è da anni un punto di riferimento per le imprese in chiave cyber: un aspetto che ormai non può più essere trascurato
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La cyber security è un tema ormai fondamentale per le aziende. Protegge infatti i dati sensibili, le infrastrutture critiche e la reputazione dell'impresa. Con l'aumento delle minacce informatiche, dai virus alle violazioni dei dati, le aziende sono sempre più vulnerabili ad attacchi che possono compromettere non solo la loro operatività, ma anche la fiducia dei clienti. Implementare soluzioni di sicurezza informatica adeguate significa difendere i sistemi aziendali da potenziali danni economici, legali e reputazionali. Inoltre, una solida strategia di cyber security aiuta le imprese a garantire la continuità del business, a rispettare le normative sulla privacy e a mantenere un vantaggio competitivo in un mondo sempre più digitalizzato.

Verxo è un punto di riferimento per il settore della sicurezza informatica. Damiano Bonometti, co-founder e Ceo dell’azienda, ci spiega la mission di Verxo in questo momento cruciale: «Cerchiamo di fornire dei servizi che liberino i clienti dalla necessità del dover stare sempre attenti a quello che succede nella loro azienda. Riusciamo a monitorare la situazione da remoto in tempo reale: in caso di avvisi di attacco o di qualche segnale anomalo all’interno dell’infrastruttura, possiamo intervenire direttamente oppure allertare il cliente. Un servizio simile a quello che sul mercato è definito il SOC, il Security Operation Center. Noi lo chiamiamo ROC, Risk Operation Center: analizziamo l'intera infrastruttura del cliente dando una sorta di punteggio di rischio e in questo modo riusciamo a misurare quando questo rischio si alza troppo, riuscendo così a intervenire direttamente per abbassarlo. Il tutto, tramite un’analisi costante dei dati. Grazie alla nostra esperienza e all’integrazione di sistemi evoluti, riusciamo a monitorare e bloccare attacchi in tempo reale».

Il team di Verxo è in grado di fornire risposte puntuali alle esigenze di protezione, controllo, accesso remoto, cifratura, gestione delle vulnerabilità e sicurezza intelligente dei dati e delle infrastrutture. In questo modo, supporta le imprese affinché rimangano sempre pienamente operative, efficaci e sicure, fornendo una garanzia fondamentale in una fase storica come questa, il tutto tramite un approccio definito «secure by design», che non si limita all’implementazione di soluzioni di sicurezza, ma anche a integrare migliori pratiche fin dall’inizio del processo di progettazione. In un costante contatto con il territorio, Verxo ha anche siglato una partnership con l’Università di Brescia: «Abbiamo instaurato un rapporto di collaborazione raccogliendo presso i nostri uffici tesisti e stagisti che desiderano entrare in questo mondo per capire tutto ciò che ruota attorno alla sicurezza informatica - spiega Bonometti -. Nei corsi seguono tutta la parte teorica, poi devono mettere un po' in pratica quello che funziona maggiormente sul mercato e che hanno studiato all’università. Gli diamo la possibilità di scrivere le tesi con dei progetti mirati e per noi è l’occasione di conoscere nuove figure e vedere se sono interessate al lavoro».

C’è poi tutto un fronte di strettissima attualità, con la direttiva NIS2 che è già operativa anche se entrerà pienamente in vigore per ottobre 2026 e vorrà l’allineamento a livello europeo per le aziende sul tema della sicurezza informatica. Tale direttiva introduce una distinzione tra settori «Altamente Critici» (vale a dire grandi imprese con più di 250 dipendenti o un fatturato annuo maggiore di 50 milioni di euro) e «Critici» (medie imprese, dipendenti fra 50 e 250 o fatturato annuo o un totale di bilancio fra 10 e 50 milioni). «Stiamo raccogliendo - racconta Bonometti - tante telefonate di clienti un po’ allarmati. C’è ancora poca informazione su questa normativa, molti pensano che abbia a che fare solo con un aspetto tecnico: chiami l’azienda di informatica e questa sistema tutto. In realtà non è così: la parte tecnica, che noi possiamo portare avanti, è forse un 10% dell’intera procedura. La NIS2 va infatti a impattare sulle procedure aziendali: dalla gestione della documentazione a quella delle informazioni anche riservate, fino al personale. Bisognerà far cambiare un po’ la mentalità nell’approccio alla sicurezza e le piccole aziende sono fondamentali, l’anello critico di una catena che, se rotto, va a inficiare sul resto».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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